"Pionieri d'Aeronautica - Storia di un'associazione",

di Ovidio Ferrante e Pier Luigi Bacchini

 

 

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Casella di testo: Il 24 maggio 1923, in via del Tritone a Roma, presso i locali messi a disposizione dalla Direzione dell’AeroClub d’Italia, si radunò un gruppo di aviatori che si erano brevettati prima dell’agosto 1914. Costoro, capeggiati dal maggiore del Corpo aeronautico militare Luigi Falchi, costituirono un organismo associativo che prese il nome di “Pionieri d’aeronautica”.
Secondo l’articolo 1 dello Statuto, lo scopo di questo ente morale era quello “di custodire la memoria dei pionieri dell’aviazione”, viventi o defunti, “per ricordare la poesia dei voli che essi iniziarono, per coltivare la fraternità della loro origine e dei loro sentimenti e per mantenere vivo l’amore per l’Aeronautica italiana agli scopi della difesa nazionale e della aeronavigazione e per venire in aiuto ai paesi bisognosi …”. L’articolo 2, completava poi la collocazione dell’associazione con: “… la fratellanza non ha alcun scopo politico, né personale o comunque utilitario …”
Nonostante molte vicissitudini, a distanza di tanti anni i “Pionieri d’aeronautica” sono più attivi che mai e nel 2010, giusto a cento anni dal primi voli effettuati nei cieli italiani, la loro storia è stata ricostruita e narrata in questo splendido volume scritto a quattro mani da due Pionieri loro medesimi. Un volume - lo sottolineiamo - dal formato generoso, stampato con carta di ottima qualità e soprattutto impreziosito da foto introvabili che lo fanno assomigliare più ad un album di ricordi che ad un resoconto cronologico.
In realtà solo la seconda parte del libro ripercorre le vicende, le iniziative e le dinamiche interne ed esterne dell’Associazione mentre la prima - decisamente più affascinante - pone in risalto le figure dei cosiddetti “Pionieri antesignani”, ossia di quei veri e propri pionieri (nell’accezione più stretta del termine) che riuscirono a coronare il sogno più inseguito dall’umanità: il volo.
Come è noto, le cronache storiche attualmente più accreditate stabiliscono nella fatidica data del 17 dicembre del 1903 lo spartiacque tra la preistoria e la storia del volo umano effettuato con una macchina volante più pesante dell’aria. Tuttavia ciò non significa che prima di quella data non vi fosse una nutrita schiera di audaci e visionari uomini che tentarono d’involarsi con risultati incerti e comunque non documentati; come pure vi fu un ben più nutrito stuolo di personaggi altrettanto audaci ed entusiasti che tentarono di emulare il volo dei fratelli Wright. Come definirli se non “pionieri”?
Ecco che allora, nel corso della piacevolissima narrazione degli autori, spiccano fra tutti le figure dei pionieri del volo Mario Calderara e Umberto Savoja, primi piloti militari italiani a conseguire il brevetto di volo, ma anche le sagome assai singolari del monoplano da scuola e addestramento Gabardini, ribattezzato “Gabarda” o del biplano Asteria. Rivivono anche le prove di velocità, di quota e di trasporto passeggero che animarono il Circuito aereo internazionale di Brescia del 1909 oppure i campi di volo, alcuni dei quali divenuti oggi aeroporti, ove ebbero sede le prime scuole di volo, aziende di costruzioni aeronautiche o reparti di volo militari.
Ovviamente, nei vari elenchi dei Pionieri d’Aeronautica, troveremo i nomi di molti personaggi illustri italiani (aviatori, industriali, progettisti, giornalisti, meteorologi, direttori di musei o comandanti di reparti di volo o di Stato Maggiore Aeronautica) che nel corso degli anni, da quel fatidico 1903 al 2010 , hanno lasciato un segno importante nella storia dell’aviazione italiana. Perché, come leggerete nelle ultime righe del volume, “… pioniere è colui che apre agli altri una strada ove prima non c’era ...”