Loro: uomini duri dell’aria

monumento al pilotaChe i piloti siano individui singolari è cosa nota anche all’uomo della strada. Ma cosa ne pensa un pilota di coloro che, come lui, condividono la passione per il volo? Sedetevi al tavolo in compagnia del protagonista di questo racconto e, tra una portata e l’altra, vi rivelerà la sua spassionata opinione circa una specie particolare di umanità: quella che popola gli aeroporti e gli Aeroclub.


Narrativa / Medio-Breve Inedito, in esclusiva per Voci di hangar”

Un imprevisto incidente aereo

tunnoe navettaLa possibilità che si verifichi un incidente ad un aeroplano commerciale di una compagnia aerea come la nostra compagnia di bandiera, seppur remotissima, è comunque verosimile. E questo lo sa di sicuro un Comandante con migliaia di ore di volo, esperienza pluriennale su tutte le tratte e su una moltitudine di aeroplani, prima militari e poi commerciali. Eppure è una possibilità che il Comandante protagonista di questo racconto quasi avverte come una sensazione provenirgli dal profondo, anzi no: ad un certo punto la sente addirittura nell’aria. Ma non aggiungiamo altro per non svelare l’esito della storia. Solo un appunto: vorremmo che tutti gli incidenti aerei fossero di questo tipo, sebbene i Comandanti degli aeroplani commerciali, ne siamo certissimi,  non saranno proprio d’accordo.


Racconto / Medio – breve In esclusiva per “Voci di hangar”.

Imprese inutili

zeppelinCi sono imprese inutili? Beh, secondo un certo punto di vista, anche imparare a volare è un’impresa inutile. La conquista dello spazio è un’impresa inutile, la mappatura del DNA umano, l’esplorazione delle profondità marine, tutto costituisce un’impresa inutile. E volare attraverso l’Europa con il pretesto di partecipare ad una gara internazionale di volo a vela come la Transeuropea? Un’impresa inutile! … se non fosse per il racconto avvincente che ci ha regalato A-Hug, protagonista e voce narrante di un’esperienza memorabile. E in questo non c’è nulla d’inutile, anzi.


Racconto / Medio – breve Pubblicato: rivista bimensile dei volovelisti italiani, Volo a vela, nr 154 del settembre-ottobre 1982

L’incontro

image5235Il racconto nasce dall’emozione provata dall’incredibile incontro tra l’autore ed un C-47 Dakota in cima ad una montagna. Nel suo cuore ha avuto sempre il rimpianto del ricordo del rombo delle formazioni dei bombardieri americani durante l’ultimo anno di guerra. A quell’età egli non ne percepiva il pericolo ma rimaneva rapito dal luccichio e dal rombo dei loro motori. Da lì nasce il suo amore per gli aerei. Nei decenni successivi non ha più avuto l’occasione di risentire quel rombo, e questo lo ho sempre vissuto come una struggente perdita. Perciò quell’incontro con un Dakota è come se avesse strappato un velo di nebbia che opprimeva il suo passato. .


Racconto / Medio – breve Inedito; ha partecipato alla I edizione del Premio letterario “Racconti tra le nuvole”, 2012-2013; in esclusiva per “Voci di hangar”.

Icaro

icaroChi non conosce il mito di Icaro, il suo epico volo su ali di legno ricoperte di piume e cera? … nessuno, credo. Chi ha immaginato invece una vicenda di notevole spessore, ispirata al mito immortale di Icaro, è il solo Riccardo Baldinotti. Dice l’autore a proposito del suo racconto:

“Sono piuttosto contento di avere scritto Icaro, mito riveduto e corretto con polemica nei confronti degli dei che non amo. Il lungo inizio vede un prigioniero porsi domande: cosa è la prigionia? E cosa è il morire? La fuga vede ribaltare dubbi e certezze.”

Per noi, comunque, Icaro rimane il primo uomo volante nella storia dell’umanità. Perché, anche se è un prodotto di pura fantasia, ancora oggi rimane intatto il suo alone di superuomo volante, il fascino del temerario che raggiunge il cielo. Ed è questo che preferiamo leggere tra le righe del racconto.


Narrativa / Lungo Pubblicato nel sito personale dell’autore ( rikky1.interfree.it )

L'unico sito italiano di letteratura inedita (e non) a carattere squisitamente aeronautico.