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Nel fantastico mondo di volovelandia – II parte

Nel fantastico mondo di Volovelandia era finalmente arrivata l’estate. Gli abitanti, che già da tempo si erano resi conto che nulla sarebbe cambiato, ripresero le loro attività non facendo neanche più caso alle irruenze di Sir Regent. Qualcuno, profeticamente, diceva: “Non durerà a lungo”.   Nel frattempo, all’interno del castello qualcuno tramava nell’ombra.   L’ex tiranno, di cui ormai nessuno si curava, ma che era stato lasciato libero di muoversi all’interno del castello, non aveva abbandonato l’idea di riprendersi il trono. La vendetta, a lungo covata, attendeva solo il momento più propizio per essere messa in atto.   Così alla vigilia dell’evento più importante per il fantastico mondo di Volovelandia, con il paese pieno di emissari stranieri, venuti fin dai più lontani regni conosciuti, quando tutti erano intenti agli ultimi ritocchi e alle ultime prove per le cerimonie, approfittando del buio della calda notte estiva e dell’aiuto di alcuni traditori, l’ex tiranno abbassò il ponte levatoio.   Un esercito nemico fece irruzione nel castello!!   Il re ed i suoi fidi cavalieri furono subito arrestati, ma gli fu fatta salva la vita a patto di lasciare immediatamente il regno. Non se lo fecero ripetere due volte! Con disprezzo per ogni codice cavalleresco, e del giuramento con il quale ogni cavaliere si impegna, anche a costo della propria vita, a difendere il proprio popolo, i più deboli e le gentil pulzelle minacciate dai draghi, il re ed i cavalieri scapparono il più velocemente possibile.   Tanto velocemente che si dimenticarono di Sir Regent.   Povero Sir Regent! … lasciato nelle mani dei suoi peggior nemici, e senza poter contare sull’aiuto del popolo, che lo avrebbe messo volentieri alla gogna.   Così decise di porre i servigi della sua spada al servizio del nuovo governatore Lord Eagle. Ma non aveva fatto i conti con il perfido Sir Idiot.   Ma non precipitiamo gli eventi.   La mattina seguente il colpo di stato, il popolo, ignaro del dramma che si era consumato nella notte, si recò al castello per assistere all’inaugurazione del periodo di grandi festeggiamenti. Ma la gioia lasciò presto lo spazio allo sgomento nel vedere Lord Eagle ed al suo fianco Sir Idiot.   “Dov’e il re?”, “Vogliamo il nostro re!” urlò la folla.   Un gruppo di nobili si recò da Sir Regent nella speranza di avere qualche spiegazione: ma niente.   I nobili decisero allora di fare buon viso a cattivo gioco: con la forza non avrebbero ottenuto niente; bisognava proseguire con le celebrazioni e nel frattempo cercare di rintracciare il re.   I giorni passarono, le celebrazioni finirono, le genti straniere ritornarono alle loro case, ma del re nessuna notizia, nessuna sua missiva giungeva.   I nobili si ritirarono nei loro possedimenti, decisi a non appoggiare in alcun modo i piani di Lord Eagle.     Sir Regent, niente affatto disposto a rinunciare ai suoi poteri, si recò al castello, entrò nella sala del trono e depose la sua spada ai piedi di Lord Eagle e, inginocchiatosi di fronte a lui, cercando di ignorare i ghigni di Sir Idiot, pronunciò la frase di sottomissione cavalleresca: “ Mio Signore! Pongo ai tuoi piedi la mia spada, affinché tu ne possa fare uso.” Ma Lord Eagle respinse l’offerta di Sir Regent, e così anche quest’ultimo fu costretto a lasciare il regno di Volovelandia, con grande gioia di Sir Idiot il quale, finalmente, era libero di dar sfogo a tutta la sua perfidia.   Intanto Lord Eagle proseguiva nell’attuazione del suo diabolico piano e cioè: distruggere il regno di Volovelandia dopo averlo depredato dei suoi tesori. Ma doveva agire con cautela fintanto non avesse scoperto dove era nascosto l’oro che, gli abitanti di Volovelandia avevano accumulato in previsione della Grande Festa che si sarebbe svolta da lì a poco tempo.

………continua!?


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