Tutti gli articoli di Big Mark

A te

aereo delta dartIl viaggio in internet, spesso può condurci ad incontrare persone di cui non conosciamo il volto, ma attraverso le parole percepiamo delle sensazioni fino a toccarne il cuore. Nasce così l’amicizia tra la scrittrice e R. , un’amicizia che lei considera speciale. Fin dal primo incontro, fin dalle prime poche battute sulla tastiera, sono riusciti ad instaurare un dialogo profondo. Ma capita che la sua vita porti R. lontano, oltre confine per delle missioni di pace, quindi per motivi lavorativi non ha il tempo necessario da dedicarle come fa quando si trova in Italia. Nonostante la ns autrice ne sia consapevole, si ritrova ad attendere, quasi senza voler accettare questo silenzio. Così, per non lasciarsi andare alla malinconia, gli scrive senza ricevere risposta. “A te” è una di queste lettere mai spedite, ed è parte di un’intera raccolta di lettere. Con tono appassionato (e in alcuni passi addirittura struggente) essa instaura un ideale quanto labile legame con il pilota sfuggente. Ecco allora che alla vita talvolta monotona, spesso grigia di lei fa da contraltare quella variegata ed intensa di lui. Potrebbe apparire una storia destinata ad esaurirsi inesorabilmente …  ma l’autrice non dispera perché confida in un finale assai poetico: incontrarsi sulla luna, il luogo ove entrambe hanno deposto promesse e sogni, perché lontana dal frenetico ritmo della terra, e infine (ce lo ha confessato in tutta riservatezza) perché la ns scrittrice è una piccola aliena che non può vivere a lungo sulla terra. D’altra parte, sappiamo per certo che il giorno che R. la conobbe, dopo poche parole trascritte le chiese se era una terrestre o una piccola aliena, e lei domandò : – Perché? – – Perché non ho mai conosciuto una donna via internet capace di esprimersi così come fai tu. E lei rispose: – Vero, sono un’extraterrestre. A buon intenditor …


Narrativa / Breve Pubblicato nel sito:  www.athenamillennium.it

Appunti di volo

aereo commercialeC’è chi è letteralmente terrorizzato solo all’idea di mettere piede sulla scaletta di un aeroplano commerciale, chi lo ritiene un mezzo di trasporto irrinunciabile e chi, come questa autrice, lo considera il tramite ideale per ingannare la gravità e permettere all’anima di raggiungere finalmente il cielo. Il titolo farebbe presagire una breve raccolta di appunti, in realtà troverete un condensato di poetiche sensazioni sul volo che merita solo di essere gustato … magari a bordo di un velivolo (o di qualsiasi altra macchina volante). Uno stile semplice e diretto, un testo che si fa apprezzare per il profondo messaggio emotivo che sprigiona.


Narrativa / Breve Pubblicato nel sito: “Scrittura fresca 2”

L’amore del vento

nuvola con tosseUn breve racconto che ci induce a riflettere sul senso della nostra esistenza e il suo scorrere frenetico che, come il vento, passa sopra le case le persone e gli eventi. Ma quando ci fermiamo e pensiamo a i “grazie” non detti e ai sorrisi non donati, agli affetti non esternati … ormai è troppo tardi. Perché dove passa il vento nulla rimane e nulla è più uguale a prima.


Narrativa / Medio-breve Pubblicato nel sito: “Scrivi”

L’altra

nuvola con fulmineE’ risaputo che gli aeroporti sono un ricettacolo di varia umanità, crocevia di storie e vicissitudini, luogo silenzioso d’incontri che segneranno inevitabilmente l’esistenza degli individui coinvolti. Ebbene questo è proprio quanto accade ai protagonisti de: “L’altra”, un racconto “da leggere soprattutto dopo la parola fine”, come suggerisce l’autore. Un prologo che fa presagire la classica storia di adulterio, d’incontri mercenari e che invece … Nobile lo scopo che ha incalzato l’autore nella stesura del testo, come pure assai notevole il livello narrativo. L’ennesima perla di Patrizio Pacioni.


Narrativa / Medio-breve Pubblicato nel sito: “www.patriziopacioni.it”

Ali sull’acqua

idrovolante ala bassa” […] era freddo a Roma quando, davanti al camino e con un cognac in mano, pensando al centennale del volo ed al settantennale della Crociera del Decennale compiuta da Italo Balbo, immaginammo un raid aereo anfibio per ricordare quando il volo idro era l’unico volo a richiamare l’attenzione.”

Comincia più o meno così il racconto di Paolo Vittozzi, una sorta di diario fatto di grandi emozioni ma anche di qualche amara delusione, condito qua e là  dall’acuto spirito di osservazione di ciò che ci circonda e che spesso ignoriamo, spesso dimentichi che la grande madre Natura è talvolta benigna e talvolta non lo è. Ma è crudelmente pronta a rammentarcelo. Una prosa giornalistica che non disdegna pennellate di poesia.


Narrativa / Medio-breve Inedito