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Un aeroplano per amico

bimotore biancoCosa c’entra il Piave con un L19E Bird Dog? E un giovane pilota dell’Esercito con un hangar in un campo di volo in Friuli? Lo scoprirete … Un racconto biografico che, di certo, vi strapperà una lacrima di commozione.


Narrativa / Medio-Breve Pubblicato nel sito: Narrare e E-writers

Aeracnofobia

vespone fumettoCi sono piloti che volano nei luoghi più remoti e selvaggi della terra un po’ per sbarcare il lunario e un po’ per il semplice piacere di volare. Anche e soprattutto animati da quell’insano senso di pionierismo aeronautico che tanto contribuì, ai suoi albori, alla diffusione dell’aviazione. Se infatti oggi l’aviazione è il sistema di trasporto di massa più veloce ed affidabile del mondo contemporaneo lo dobbiamo in buona parte a questi oscuri (quanto pittoreschi) personaggi, mercenari  e rompicollo dell’aria, veri e propri antesignani degli attuali professionisti degli autobus del cielo.

E’ risaputo però, che ci sono molti luoghi sulla faccia della terra, ove il concetto di modernità è assai relativo. Ebbene, in quei luoghi e a quei piloti può capitare davvero di tutto, come trasportare, a bordo di vecchie carrette dell’aria, stranissimi carichi e stranissimi passeggeri. Metteteci poi una tempesta tropicale con tuoni, fulmini, saette, scrosci di pioggia e turbolenza a gogò ed il gioco è fatto. Il risultato? … una storia avvincente quanto verosimile che avrà un epilogo altrettanto avvincente.

Spiccano tra tutti i personaggi: un vecchio e malandato Dakota, appunto, il suo comandante (voce narrante) ed una sensuale (quanto coraggiosa) hostess. Tuttavia, i veri protagonisti incontrastati (e incontrastabili) del racconto li scoprirete  solo alla fine. Purtroppo per voi.

Una gran bella composizione: ritmo incalzante e personaggi vividi che si animano grazie ad una prosa fluida. Da leggere tutta d’un fiato.

Un’ultima nota: se non sopportate la vista degli insetti … non leggete questo racconto. Se invece pensate di farlo leggere a lettori in tenera età, vi consigliamo di leggerlo prima voi.

Noi riteniamo che la lettura di un così ben confezionato racconto sia assolutamente irrinunciabile, a prescindere dall’età … certo i lettori più impressionabili si preparino a guardarsi attorno.


Narrativa / Medio-lungo Pubblicato in esclusiva e in contemporanea da:  www.patrizioniopacioni.it

Nota: la pubblicazione avviene a mo’ di gemellaggio con il sito www.patriziopacioni.it che – all’epoca – festeggiava 3000 visitatori. “Voci di hangar” invece, 2000.

 

Webrezza

osprey ruota motoriScrittore per diletto, Webrezza (conosciuto anche come Luca Bersi), è nato a Torino nel 1971. Ha esordito come opinionista nel forum di Massimo Gramellini de “La Stampa”. In un’attualità politica ironicamente fantascientifica,  successivamente, ha raccolto i propri scritti nel suo sito personale, e, solo ora, ha pubblicato qualche breve racconto

Per inviare impressioni, minacce ed improperie all’autore:

webrezza(chiocciola)hotmail.com


Nel sito sono ospitati i seguenti testi:

Superman appeso
Il pilota di linea

Gustavo Vitali

delta motoreDa accertata provenienza astrale, arriva sul pianeta terra il giorno 4 agosto di un anno imprecisato non essendo ancora in uso strumenti quali il calendario. Sono le ore 02.30 di un giovedì alquanto magro, allorché, tra varie imprecazioni, sono buttati giù dal letto il ginecologo e l’ostetrica di turno. Per la precisione, dai rispettivi letti, visto che non risulta fossero amanti. Siamo in piena guerra fredda. A Washington, durante una conferenza stampa sulla stipula del Patto Atlantico, il portavoce del presidente Truman non da particolare rilievo all’accaduto. Al contrario, a Mosca, si festeggia l’evento con il primo esperimento nucleare sovietico (o, forse, si festeggia solo l’esperimento). A Milano, città natale di Gustavo, incombe il Ferragosto e sono tutti all’Idroscalo a fare il bagno. Ancora sconosciuti il rock and roll, Elvis Presley, The Platters e tanti altri che diventeranno in seguito punti di riferimento del nostro fino alla comparsa sulla scena dei Beatles e dei Rolling Stones. Nell’attesa Gustavo frequenta senza particolari traumi (suoi) la scuola dell’obbligo, ottenendo un ottimo giudizio di pubblico e di critica, ma non degli insegnanti, tanto che deve ripetere la seconda media, proprio mentre dall’Inghilterra il “beat” dilaga in tutto il mondo. Interpellato in proposito, risponde: “Mi sono fermato un anno di più perché mi piaceva il posto”. Si iscrive al Liceo Scientifico, mossa giudicata da alcuni davvero pessima, da altri una vera e propria sciagura. Grazie ad una fortuita coincidenza astrale, arriva comunque alla maturità (quella scolastica, ovviamente), ottenuta in prosieguo di sessione in quanto il nostro è finito in ospedale giusto durante il periodo degli esami. La commissione, commossa dal disagio e scalpitante per le ferie incombenti, legge distrattamente gli scritti del maturando, mentre gli orali si riducono a quattro chiacchiere fra amici. Imbocca Scienze Politiche dopo attenta e meditata valutazione delle code agli sportelli: infatti quella della facoltà prescelta è di gran lunga la meno imponente. Qui (nel senso di facoltà, non di coda) conosce alcuni amici (Claudio, Danilo, ecc.) che resteranno tali fino ad oggi. Partecipa poco ai movimenti studenteschi e, dopo alcuni anni di intensa riflessione, decide alla fine che studi e movimenti non fanno per lui. Nel frattempo i Beatles si sono sciolti e gli Stones si sono “fatti” e “strafatti”. Dopo un girovagare a casaccio ed un tentato dirottamento in emergenza su Led Zeppelin, Pink Floyd ed altri ancora, matura la salomonica convinzione di amare tutta la musica, escluso il liscio, ma che lui è decisamente stonato. Amici e conoscenti possono confermare in merito. Breve, ancorché intenso, il servizio militare. Tornato a casa e valutando che sicuri punti d’appoggio per il suo futuro non possono di certo trovarsi in cielo, inizia un’intensa attività di navigazione d’altura in barca a vela e frequenta una palestra di karate. La discrezione impone un velo pietoso circa i dettagli di tali operazioni. Nel 1982 sposa Silveria, che non sa nuotare e non gliene frega niente delle arti marziali. Pertanto si trasferisce a Bergamo, dove nascono i figli Federico e Claudio. Chiude con la nautica ed i giapponesi, dedicandosi solo a casa e lavoro (altra pessima intuizione) e scampando per miracolo dal dedicarsi anche alla Chiesa. Introdotto all’uso del PC nel corso degli anni ‘80, giunge in possesso di un obsoleto Mac nel decennio successivo e comincia l’apprendimento di programmi di grafica che tutt’oggi utilizza nell’attività lavorativa. Sbarca tra i pionieri su Internet, entusiasmandosi subito e perdendo interi giorni (e soprattutto intere notti) in corrispondenza con mezzo mondo e tormentando l’altra metà. Nel 1999, durante una passeggiata in montagna, alza lo sguardo al cielo e vede transitare un Parapendio. Sei mesi dopo è in possesso di regolare Attestato per il VDS, con non poche apprensioni da parte dei suoi istruttori Noemi e Graziano e dei colleghi del Volo Libero Bergamo, sodalizio nel quale si iscrive tra il disappunto generale. In seno a questo club fonda Pollo Libero, un “quotidiano” che, come si recita in calce alla testata, “esce quando può, oppure quando piove”, “il massimo dei minimi del volo libero” ed altre amenità del genere. Viene eletto consigliere del Club (non c’erano altri candidati!), nominato vice-web master del sito ufficiale www.vololiberobergamo.it (serviva qualcuno con del tempo da perdere) e di recente la FIVL (Federazione Italiana Volo Libero), dove evidentemente ancora non lo conoscono bene, lo inserisce nell’Ufficio Stampa in quanto iscritto all’Ordine dei Giornalisti (non si sa se questo sia da considerarsi un fatto positivo o no). Attualmente reperibile all’indirizzo e-mail sottoelencato, se non intervenute anzitempo le Forze dell’Ordine.

Per inviare impressioni, minacce ed improperie all’autore:

paradelta(chiocciola)tiscalinet.it


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Girogirotondo

In manette falso chirurgo

Polloroscopo

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