Archivi categoria: Manuali di Volo

Recensione dei Libri aeronautici

7 giorni tra le nuvole

7 giorni tra le nuvole - Giuseppe Santucci - Copertina

titolo: Sette giorni tra le nuvole

autore: Giuseppe Santucci

editore: CreateSpace Independent Publishing Platform

anno di pubblicazione:  2013

ISBN versione cartacea: 978-1492336471





Per chi non è un volovelista (così si chiamano i praticanti del volo effettuato a mezzo degli alianti), Rieti è semplicemente una provincia della regione Lazio, la più nordica e anche la più orientale del Lazio; forse a qualcuno è noto che Rieti costituisce l’ombelico d’Italia (essendo posizionata esattamente al centro del nostro paese) ma, di sicuro, solo i praticanti del volo a vela la ritengono una tappa obbligata nella lunga e variegata carriera di pilota di volo a vela.

7 giorni tra le nuvole - Giuseppe Santucci - Copertina
La copertina di “7 giorni tra le nuvole” che ritrae il classico schieramento dello “stage”, ossia: alianti uno dietro l’altro pronti al decollo durante i corsi di perfezionamento dei piloti di alianti provenienti da tutta Italia e non solo. Il cielo è quello di Rieti, ricco di cumuli e di energia, ideali per il volo a vela. E non sono i reatini a dirlo bensì i piloti stranieri di mezza Europa che a Rieti si ritrovano regolarmente a ogni estate. 

Oltre ad essere sede di una delle migliori scuole di volo a vela basico del nostro paese (l’AeroClub di Rieti, appunto), l’aeroporto di Rieti ospita anche un centro di specializzazione e di alta performance (l’AeroClub Centrale di Volo a Vela) che consente ai piloti appena brevettati (poco più che pollastri) di diventare degli ottimi piloti fino, addirittura, a piloti agonistici (vere e proprie aquile) attraverso la frequentazione di corsi intensivi della durata di una settimana.

Dunque non poteva avere titolo più esemplificativo questo godibilissimo romanzo che racconta proprio un’intensissima settimana di voli in aliante vissuta dal protagonista in quella che, senza ombra di dubbio, è considerata la Mecca tricolore del volo a vela.

Una settimana vissuta tutta in aeroporto, un’immersione totale nella dimensione cielo-volo, condivisa con gli altri piloti che, spalla a spalla (ma sarebbe meglio dire ala contro ala), solidarizzano e quasi sempre fraternizzano tra loro. Non fosse altro perché li accomuna un’unica intensa passione: il volo in aliante.

Beninteso, i lunghi voli saltando da un cumulo all’altro, sfiorando i crinali delle montagne e attraversando valli e vallette, rincorrendo la termo-onda, insperate convergenze o il cielo perfetto per coprire la distanza di 500 km, costituiscono una frazione corposa dei contenuti di questo libro dal formato squisitamente tascabile, tuttavia sono solo un abile pretesto dell’autore, attraverso il protagonista, per raccontarsi, per scrutare sé stesso, per ritrovarsi, per fare chiarezza circa i propri affetti, i propri sentimenti e da quelli ripartire … che poi è proprio un po’ come accade a piloti di aliante i quali, una volta esaurita un’ascendenza si lanciano di nuvola in nuvola, di costone in costone, fino alla meta finale.

Dunque il volo a vela come metafora della propria esistenza … perché volare in aliante richiede scelte continue, talvolta audaci, quasi sempre meditate, basate sull’osservazione del terreno e del cielo, dell’insolazione e del vento … proprio come nella vita, metaforicamente parlando.

7 giorni tra le nuvole - Giuseppe Santucci - Retro
La retrocopertina del volume: “7 giorni tra le nuvole” che riesce a malapena a contenere le semiali degli alianti presenti in copertina. Non è facile inquadrare una macchina volante con  minimo  15 metri di apertura alare perciò quello che non entra nella foto la lasciamo all’immaginazione del lettore

In definitiva un romanzo che parla di volo e di piloti di aliante ma che è anche un esercizio di profonda introspezione. Sicuramente meritevole di essere letto. Peccato che duri solo spazio di sette giorni … sì, ma fra le nuvole!



Recensione a cura della Redazione


Azzurro Perfetto

Azzurro Perfetto - Sergio Barlocchetti - Copertina Mini

titolo: Azzurro perfetto

autore: Sergio Barlocchetti

editore: Benchimol

anno di pubblicazione: 2001

ISBN versione cartacea: 978-8888324005





Il mondo visto dall’alto è davvero sorprendente. Chissà, forse è proprio per dare una sbirciatina che Sergio ed il suo coloratissimo aereo compiono ripetute incursioni nella quiete dei cieli.

Abbandonati virtuosi e ipertecnologici corpo a corpo con il vento, per il nostro pilota scrittore volare è una modalità dell’essere. Stare con la testa fra le nuvole, inaspettatamente, aiuta ad ascoltare e a riordinare le idee.

Le cose che possono venire in mente respirando un’aria più rarefatta a volte sono davvero bizzarre: chi avrebbe mai immaginato di poter mettere a segno un calcio di rigore in volo, per di più in un campo da calcio giamaicano?

Una dichiarazione d’amore “volante” poi farebbe cadere qualsiasi fanciulla, purché non si dimentichi il pieno di benzina, altrimenti a cadere si potrebbe essere in due!

Volentieri ci lasciamo trasportare dalla leggerezza e dalla dirompente vitalità delle avventure di Sergio e del suo inseparabile Groppino, catturati, anche noi, dall’implacabile ed inaccessibile esattezza di un battito d’ali, fatto solo di alluminio e tela.

Con un pizzico d’invidia e di esuberante invadenza, tentiamo così di abitare, anche solo per un breve attimo, un pezzetto di quell’azzurro perfetto.

Da questo volume, con l’autorizzazione dell’Editore, la Redazione di Voci di hangar ha estratto il racconto: “Dichiarazione in volo“.



Recensione a cura della Redazione


Pionieri d’Aeronautica – Storia di un’associazione

Pionieri dell'Aviazione - Storia di un'associazione - Ferrante e Bacchini - Copertina

titolo: Pionieri d’Aeronautica – Storia di un’associazione

autore: Ovidio Ferrante e Pier Luigi Bacchini

editore: Veant

anno di pubblicazione: non disponibile

ISBN: non disponibile





Il 24 maggio 1923, in via del Tritone a Roma, presso i locali messi a disposizione dalla Direzione dell’AeroClub d’Italia, si radunò un gruppo di aviatori che si erano brevettati prima dell’agosto 1914. Costoro, capeggiati dal maggiore del Corpo aeronautico militare Luigi Falchi, costituirono un organismo associativo che prese il nome di “Pionieri d’aeronautica”.

Secondo l’articolo 1 dello Statuto, lo scopo di questo ente morale era quello

“di custodire la memoria dei pionieri dell’aviazione”, viventi o defunti, “per ricordare la poesia dei voli che essi iniziarono, per coltivare la fraternità della loro origine e dei loro sentimenti e per mantenere vivo l’amore per l’Aeronautica italiana agli scopi della difesa nazionale e della aeronavigazione e per venire in aiuto ai paesi bisognosi …”.

L’articolo 2, completava poi la collocazione dell’associazione con:

“… la fratellanza non

Pionieri dell'Aviazione - Storia di un'associazione - Ferrante e Bacchini - II Copertina
La retrocopertina del pregevole volume: “Pionieri dell’Aviazione – Storia di un’associazione -” che riporta il logo e il motto dell’associazione

ha alcun scopo politico, né personale o comunque utilitario …”

Nonostante molte vicissitudini, a distanza di tanti anni i “Pionieri d’aeronautica” sono più attivi che mai e nel 2010, giusto a cento anni dai primi voli effettuati nei cieli italiani, la loro storia è stata ricostruita e narrata in questo splendido volume scritto a quattro mani da due Pionieri loro medesimi. Un volume – lo sottolineiamo – dal formato generoso, stampato con carta di ottima qualità e soprattutto impreziosito da foto introvabili che lo fanno assomigliare più ad un album di ricordi che ad un resoconto cronologico.

In realtà solo la seconda parte del libro ripercorre le vicende, le iniziative e le dinamiche interne ed esterne dell’Associazione mentre la prima – decisamente più affascinante – pone in risalto le figure dei cosiddetti “Pionieri antesignani”, ossia di quei veri e propri pionieri (nell’accezione più stretta del termine) che riuscirono a coronare il sogno più inseguito dall’umanità: il volo.

Come è noto, le cronache storiche attualmente più accreditate stabiliscono nella fatidica data del 17 dicembre del 1903 lo spartiacque tra la preistoria e la storia del volo umano effettuato con una macchina volante più pesante dell’aria. Tuttavia ciò non significa che prima di quella data non vi fosse una nutrita schiera di audaci e visionari uomini che tentarono d’involarsi con risultati incerti e comunque non documentati; come pure vi fu un ben più nutrito stuolo di

Pionieri dell'Aviazione - Storia di un'associazione - Ferrante e Bacchini - Copertina
La copertina del prestigioso volume: “Pionieri dell’Aviazione – Storia di un’associazione” che ritrae l’opera di Marcella Mencherini (olio su tela-2010), dono dell’artista all’Associazione Nazionale Pionieri dell’Aeronautica

personaggi altrettanto audaci ed entusiasti che tentarono di emulare il volo dei fratelli Wright. Come definirli se non “pionieri”?

Ecco che allora, nel corso della piacevolissima narrazione degli autori, spiccano fra tutti le figure dei pionieri del volo Mario Calderara e Umberto Savoja, primi piloti militari italiani a conseguire il brevetto di volo, ma anche le sagome assai singolari del monoplano da scuola e addestramento Gabardini, ribattezzato “Gabarda” o del biplano Asteria. Rivivono anche le prove di velocità, di quota e di trasporto passeggero che animarono il Circuito aereo internazionale di Brescia del 1909 oppure i campi di volo, alcuni dei quali divenuti oggi aeroporti, ove ebbero sede le prime scuole di volo, aziende di costruzioni aeronautiche o reparti di volo militari.

Ovviamente, nei vari elenchi dei Pionieri d’Aeronautica, troveremo i nomi di molti personaggi illustri italiani (aviatori, industriali, progettisti, giornalisti, meteorologi, direttori di musei o comandanti di reparti di volo o di Stato Maggiore Aeronautica) che nel corso degli anni, da quel fatidico 1903 al 2010 , hanno lasciato un segno importante nella storia dell’aviazione italiana. Perché, come leggerete nelle ultime righe del volume,

“… pioniere è colui che apre agli altri una strada ove prima non c’era …”



Recensione a cura della Redazione


Vivo per Miracolo

Vivo per Miracolo - Guido Enrico Bergomi - Copertina

titolo: Vivo per miracolo

autore: Guido Enrico Bergomi

editore: Veant

anno di pubblicazione: 2011

ISBN: 978-8887125139





Quasi 18’000 ore di volo, circa 30’000 atterraggi compiuti in 186 aeroporti sparsi in tutto il mondo pilotando 43 diversi tipi di aeroplani e 46 differenti modelli di alianti, motoalianti e ultraleggeri”.

Si può sintetizzare in questa manciata di freddi numeri l’intera esistenza di un uomo? Certo che no!

Di questo, probabilmente, se ne è reso conto il nostro Guido Enrico Bergomi che, “attaccata la cloche al chiodo”, ha trovato il tempo e la voglia di raccontarsi in una autobiografia densa di avvenimenti, luoghi, persone e – inevitabilmente – macchine volanti. Se però vi aspettate un’opera romanzata con una prosa segnata da venature poetiche che sconfinano nel romanticismo, beh, è evidente che non avete compreso appieno lo spirito che anima l’autore, universalmente conosciuto per il suo preziosissimo “Nuovo manuale del volovelista”.

Egli ha aperto il baule dei ricordi, è vero, ma non si è abbandonato a patetiche nostalgie né a gratuite

Vivo per Miracolo - Guido Enrico Bergomi - II Copertina
La retrocopertina del bel libro: “Vivo per miracolo” con alcuni brevi cenni biografici dell’autore

autocelebrazioni. Con la feroce stringatezza che gli è proverbiale e che contraddistingue il famoso “manuale”, il buon Bergomi ci accompagna con una narrazione scorrevolissima lungo l’ottantennio variegato della sua esistenza.

Il prologo del volume è costituito dall’episodio chiave che, appena quindicenne, lo vede scampare fortunosamente ad un mitragliamento di P47 Thunderbolt ma che, purtroppo, gli strapperà per sempre la mamma. Siamo a Milano, durante l’inverno del ‘45 e quell’incontro inatteso con i cacciabombardieri americani, per quanto funesto, segnerà in modo indelebile il futuro dell’autore, quasi a preludere un futuro tra gli aeroplani (e non solo). Da qui il titolo del libro – azzeccatissimo a nostro parere – il cui sottotitolo anticipa in estrema sintesi le 150 pagine che ci conducono fino all’epilogo:

“Il mio ultimo volo in aeroplano è datato 30 ottobre 2002 mentre nel volo a vela l’ultimo volo risale al 18 novembre 2005. Dopo queste date, di mia spontanea volontà, ho deciso di lasciare definitivamente la mia attività volativa. Amen!”

E’ un libro che, inutile dirlo, si legge tutto d’un fiato come accade solo i per i grandi best sellers perché, come in quel genere di volumi, l’esistenza dell’autore è un susseguirsi di avventure rocambolesche, di vicissitudini ed episodi memorabili tanto che talvolta viene naturale chiedersi se sono frutto di fantasia. Ma le foto che, in quantità, impreziosiscono il testo, suffragano la veridicità del racconto.

Insomma, un libro che il lettore chiuderà con un certo rammarico, mitigato solo dalla malcelata promessa dell’autore, di regalarcene ancora degli altri. E noi, siamo qui, comandante Bergomi, ad attendere fiduciosi.



Recensione a cura della Redazione


Libro Il Nuovo Manuale del Volovelista di Guido Enrico Bergomi
Nuovo Manuale del Volovelista
Avventure di un Pilota nella Compagnia di Bandiera - Guido Enrico Bergomi - Copertina
Avventura di un pilota nella compagnia di bandiera negli anni 60-70

Avventura di un pilota nella compagnia di bandiera negli anni 60-70

Avventure di un Pilota nella Compagnia di Bandiera - Guido Enrico Bergomi - Copertina

titolo: Avventure di un pilota nella compagnia di bandiera negli anni 60-70

autore: Guido Maria Bergomi

editore: Veant

anno di pubblicazione: non disponibile

ISBN: 978-8869340574





Dove eravate nell’arco di tempo che intercorre tra dal settembre 1958 a tutto il 1976? Di sicuro scorrendo le pagine di questo volume scopriremo facilmente come lo ha trascorso il suo autore.

Al momento è il terzo libro (in una serie di quattro) che, in ordine di pubblicazione, egli ci ha concesso. Ma confidiamo fiduciosi che se ne aggiunga un quinto, poi un sesto e così via.

Così, dopo “La mia vita con il Mustang” e “La mia vita in Aeronautica militare” ecco finalmente il racconto di quei 18 anni di lavoro che hanno visto il nostro Comandante Guido Enrico Bergomi impegnato assai intensamente quale pilota civile della nostra Compagnia di bandiera. Dapprima come copilota del turboelica Vickers Viscount poi, passando ai più moderni DC 8/43 e al DC 9/30 per chiudere brillantemente la sua carriera sul DC8/62.

18 anni che lo hanno visto coprire il corto, il medio e il lungo raggio, svolgere il ruolo di Secondo Pilota, poi Comandante, nonché Istruttore e Controllore. Un’attività febbrile che si concretizza in poco meno di 10’000 ore di volo alle quali andrebbero aggiunte, per correttezza statistica, circa altre 1’000 ore svolte al simulatore.

Da qui è facilmente immaginabile la sequela impressionante di episodi, vicissitudini e situazioni particolari che il nostro autore ha vissuto in prima persona o di cui è stato testimone e che, ne siamo sicuri, lasceranno esterrefatto il lettore più smaliziato.

Copertina dell'edizione Bibliotheka 2015 di Avventure di un Pilota nella Compagnia di Bandieraì
La nuova copertina del libro: “Avventure di un pilota nella Compagnia di bandiera” nell’edizione Bibliotheka pubblicato nel 2015

Un esempio? … quella di un pescatore che, a Palermo, durante un assolato pomeriggio estivo, si dilettava nella pesca “a bomba”. Ebbene sì, avete letto bene: a b-o-m-b-a. Ossia: l’allegro pescatore, confidando di non essere scorto da nessuno, a bordo della sua barchetta e all’interno di una stretta caletta irraggiungibile da terra, raccoglieva un notevole bottino lanciando in acqua degli ordigni imprecisati anziché delle convenzionali reti.

Ora vi chiederete cosa c’entra in questa vicenda il nostro autore? C’entra. Dovete sapere che egli, in qualità di istruttore stava addestrando un gruppo di piloti a bordo di un DC9/30 per il rilascio delle abilitazioni su quel velivolo. Ora il caso voleva, meschino, che la fase finale del circuito di atterraggio dell’aeroporto di Palermo, costeggiasse quel tratto di costa, deserta e molto frastagliata. Ebbene, immaginate di volare quello stesso circuito per dozzine di volte, a bassa quota e a bassa velocità ed ogni passaggio vediate esplodere una nebulosa colonna d’acqua -probabilmente mista a pesce, aggiungiamo noi -. Cosa pensate che sia accaduto al fantasioso pescatore? … non riuscite ad immaginarlo, vero? Allora perché non leggerlo?

E la volta che a Colonia … e quell’altra volta a Philadelphia? … beh lo scoprirete sempre leggendo questo volume.

Venendo allo stile dell’autore: è quello cui ci ha abituato già nei precedenti volumi. Ossia evita rigorosamente qualsiasi orpello letterario, rifugge inutili descrizioni ambientali o connotazioni fisiognomiche, non si dilunga in considerazioni personali, riporta in modo asettico episodi ed avvenimenti quasi fosse un resoconto giornalistico. Ne risulta un volume godibilissimo che fa venir solo voglia di leggere il quarto volume della serie.

Certo, in qualche capitolo la narrazione appare fin troppo distaccata, e talvolta vi chiederete – ne siamo certi – se l’eccessiva stringatezza del testo sia dovuta alla feroce autocostrizione di voler racchiudere 18 anni di vita professionale (a dir poco così variegata) in sole 150 pagine oppure ad una scelta – discutibile – dell’editore … no, niente di tutto questo: Bergomi è così e il suo stile è un marchio letterario depositato.

Non è il classico Comandante che si loda (e inevitabilmente poi si sbroda) né il pilota che si autoincensa raccontando “ho fatto, ho visto”. Egli, invece, è uno di quei pochissimi piloti che anzitutto “si racconta” – e non è poco, aggiungiamo noi – e poi narra con tono pacato, venato da una modestia viscerale. Per questo motivo gli perdoniamo il suo scarno modulo letterario, il suo raccontare ma non romanzare, la sua schematicità anche nel divagare tra le memorie di una vita .

Immancabili come sempre, le originalissime foto che costituiscono un valore aggiunto alle vicende narrate. Alcune ritraggono anche l’autore ed è pure un gran bel pezzo di autore – le lettrici ne converranno – .

In ultima analisi: un ottimo libro di ricordi che, pagina dopo pagina, ci svela un epoca in cui quello di diventare un pilota era il sogno più frequente dei bambini. Ebbene, Bergomi questo sogno lo ha coronato e, come tutti i bravi nonni, è qui a raccontarcelo. E noi, tutti ad ascoltarlo, come fosse una grande favola.



Recensione a cura della Redazione


Libro Il Nuovo Manuale del Volovelista di Guido Enrico Bergomi
Nuovo Manuale del Volovelista
Vivo per Miracolo - Guido Enrico Bergomi - Copertina
Vivo per Miracolo