IL club MELC


Un libro usato trovato curiosando su una bancarella lungo la Senna, con in copertina la foto di un P-51 North American Mustang. Delle note al suo interno scritte a matita da uno sconosciuto proprietario … e quel nome “deBoyer”, porzione del cognome della madre di Antonie de Saint-Exupéry.

“Accanto al nome c’era scritto: … domandare a…”.

Uno degli splendidi acquerelli (tra la decina dei disegni un po’ infantili e anche un po’ naïf)  che adorna il libro “Il piccolo principe”. Furono elaborati dallo stesso autore e sono celebri quanto il romanzo (foto proveniente da www.flickr.com)

Marc Fabrien, protagonista della storia, è un pilota di linea che all’età di 7 anni rimase affascinato dal racconto del “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry, appunto, tanto da volerne sapere di più su questo scrittore-pilota. Al fascino dei suoi scritti si univa il mistero della sua scomparsa, avvenuta il 31 luglio del 1944 quando si inabissò, con il suo P-38 Lightning, nelle acque di fronte la Provenza; il suo corpo non fu mai trovato. E ora il ritrovamento casuale di questo libro riaccendeva la sua curiosità; allora niente di meglio che rintracciare tre vecchi amici, anch’essi piloti, con i quali condividere questa avventura. Soprattutto il vecchio Luc che per primo gli aveva raccontato la storia del “Il Piccolo Principe”. Marc, Edouard, Claude e Luc : “Il Club MELC”.

La copertina dell’opera universalmente più conosciuta dello scrittore-pilota francese. Quella ritratta è una copia in lingua italiana che risale addirittura al lontano 1965 e che ha alle spalle una storia singolare; il suo proprietario, certo sig Alfredo Liverani dichiara infatti: “Sono molto affezionato a questo libro che mi fu regalato dalla Prof.ssa Rosa C. Ogni anno, quando si avvicina il Natale, lo rileggo”. In effetti, appassionati o non appassionati di volo e di aviazione, chi non ha letto da bambino o da adulto “Il piccolo principe”? Pochi, molto pochi, almeno a giudicare dalle statistiche di vendita di questo libro davvero universale (foto proveniente da www.flickr.com)

Luisa Sala autrice del racconto “Il Club MELC” ha partecipato alla X edizione del concorso “Racconti tra le nuvole” non qualificandosi tra i finalisti. Ancora una volta una scelta della giuria per noi incomprensibile, ma che assolutamente rispettiamo.

Questo racconto è un invito per il lettore a leggere o rileggere, a scoprire o riscoprire quello che è da tutti riconosciuto come il capolavoro di Saint-Exupéry.

“Il Piccolo Principe”, come molti libri per ragazzi ha in realtà una duplice chiave di lettura: una favola per bambini, una riflessione molto profonda per gli adulti. Il senso della vita, l’amore, la solitudine, la mancanza sono i suoi temi fondamentali. Il Club MELC vuole essere una riflessione per coloro che si sono dimenticati di essere stati dei bambini, che hanno abbandonato i loro sogni. Che non vanno oltre le apparenze e la materialità delle cose. Il racconto termina con una dichiarazione d’intenti:

“… Il Club MELC avrebbe realizzato grandi progetti. Ne ero certo. Più che mai”

Più che un finale quasi l’inizio per una nuova storia. Perché la vita è una bellissima avventura da vivere.

Un grazie a Luisa Sala per questo suo racconto, che troverà ospitalità nel nostro hangar, assieme alle altre Voci

Così ha invece riassunto l’autrice il suo racconto:

La vicenda è ambientata in Francia.

“Il piccolo principe” è il soggetto di questo splendido graffito realizzato a Predore (BG) a cura di un grafitaro dal nome Wiz Art. Come tutti i libri destinati all’infanzia, anche e soprattutto questo volume ha diversi piani e/o chiavi di lettura tanto che, a ben leggere, è destinato più agli adulti che ai ragazzi (foto proveniente da www.flickr.com)

Marc Fabrien è un pilota di linea de l'”Air Corsica” ed è stato anche pilota privato per il Club della Camargue in passato. È un tipo insolito che tira sempre dritto per la sua strada.

Gli piacciono le storie e i vecchi libri, quelli usati, già  vissuti e quando va a Parigi  trova sempre il tempo di perdersi lungo il viale dei ‘bouquinistes’.

È appassionato della vita e della leggendaria scomparsa di Antoine de Saint-Exupéry il pilota autore de “Il Piccolo Principe”.

Questa passione risale alla sua infanzia quando, grazie allo zio meccanico aeronautico in un hangar di Marsiglia,  Marc conosce Luc, un pilota che lo avvicina ai misteriosi codici lasciati da Saint-Exupéry nel suo capolavoro. Anni dopo, grazie a un libro acquistato a Parigi, riapre la porta dell’universo dei codici legati alla scomparsa misteriosa del grande pioniere. Le coincidenze si intrecciano.

A testimoniare l’universalità de: “Il piccolo principe”, ecco tutte assieme alcune delle sue più disparate copertine disponibili nelle varie lingue terrestri (si contano circa 505 traduzioni tra lingue e dialetti). Pubblicato il 6 aprile 1943 a New York nella traduzione inglese (The Little Prince) e poi in francese, è evidentemente uno dei libri per l’infanzia più conosciuti al mondo (foto proveniente da www.flickr.com)

Il giorno in cui a Marsiglia Marc incontra Luc e due suoi cari amici, i quattro fondano il loro club esclusivo, il Club MELC per investigare sulla leggendaria scomparsa dello stravagante pilota Saint-Ex. Per suggellare il compito, a bordo del Cessna  di Luc, in silenzio, sorvolano la porzione di Mediterraneo dove Saint-Exupéry si inabissò col suo P-38 Lightning in quel lontano trentun luglio millenovecentoquarantaquattro.


Recensione di Franca Vorano, foto e didascalie a cura della Redazione

Foto di copertina proveniente da www.flickr.com


Narrativa / Medio – Lungo

Inedito

Ha partecipato alla X edizione del Premio letterario “Racconti tra le nuvole” – 2022


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