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Avevo tredici anni … e altri racconti

titolo: Avevo tredici anni … e altri racconti

autore:

Rossana Cilli 

editore: Amarganta

pagine: 150

anno di pubblicazione: 2023 (tascabile e e-book)

ISBN: 979-1281150492




Ci sono autrici/autori che sarebbero capaci di rendere avvincente le istruzioni per la preparazione dei cotechini precotti, oppure sarebbero capaci di costruire un romanzo attorno alle varigate vicicissitudini di un cespo di lattuga … ebbene Rossana Cilli appartiene alla schiera di quel genere di autrici/autori. Beninteso, non che la scrittrice romana si sia mai cimentata con quel tipo di istruzioni o abbia mai dedicato troppe attenzioni a quel tipo di vegetale … tuttavia le sue indiscutibili capacità narrative sono tante e tali che sarebbe certo difficile sottolinearle tutte. 

Dopo aver letto le prime righe di “Verso Nord” di  Rossana Cilli, siamo certi che si delinerà nella vostra mente la stessa visione paradisiaca che si potrebbe avere abitualmente dall’oblò di un velivolo commerciale (come in questo bellissimo scatto)  … ma attenzione: è solo un subdolo artificio narrativo perchè all’interno della cabina passeggeri si sta per scatenare letteralmente l’inferno. Leggere per credere! (foto proveniente da www.flickr.com)

Ma chi è costei? Ebbene avete presente la X edizione di RACCONTI TRA LE NUVOLE? La vincitrice! Proprio lei … che, celata dietro l’anonimato garantito dal regolamento, ha partecipato per la prima volta al Premio e … lo ha vinto con un racconto assolutamente avvincente – perdonate il gioco di parole – sebbene ambientato a bordo di un velivolo commerciale con passeggeri apparentemente normali e con ai comandi un pilota pure lui apparentemente normale.

A questo punto perché – vi starete domandando – citare “Verso Nord”, il racconto che apre inevitabilmente l’antologia della X edizione di RACCONTI TRA LE NUVOLE? Semplice: perché sull’onda dei successi mietuti nel corso di questi ultimi anni e di diverse partecipazione a diversi premi letterari che prevedevano la formula del racconto,  l’autrice si è decisa – finalmente, diciamo noi – a raccogliere questi cammei del suo genio letterario e a regalarceli sotto forma di antologia personale.

E si tratta di un regalo nel vero senso della parola perché la pubblicazione è avvenuta a ridosso delle festività natalizie del 2023 tanto che ci siamo trovati letteralmente sotto l’albero di Natale il volume oggetto di questa recensione. E se non era la prima copia stampate, beh … probabilmente la seconda.

La IV di copertina dell’ottima raccolta di racconti di Rossana Cilli che, a causa della sua partecipazione a premi letterari aventi come formula narrativa ammessa il racconto, si è cimentata suo malgrado in questa soluzione letteraria … e il risultato è decisamente all’altezza dei suoi migliori romanzi. La speranza è che perseveri in questa scelta. I premi letterari ringraziano, primo fra tutti il nostro RACCONTI TRA LE NUVOLE.

Dicevamo: un regalo che, da lettori, abbiamo apprezzato moltissimo perché ci conferma – se mai ce ne fosse stato motivo – che Rossana Cilli è davvero capacissima di scrivere le istruzioni di cui sopra e il romanzo sull’insalata sempre di cui sopra.

Ma se grande è stata la gioia di leggere nuovamente il racconto vincitore (a distanza di due anni il testo ha assunto un sapore stagionato come nella migliore tradizione casearia), ci ha recato ancor più grande soddisfazione leggere il racconto partecipante alla XI edizione di RACCONTI TRA LE NUVOLE intitolato: “Le perle risaltano sul nero” (classificatosi in XV posizione) e infine l’inedito “Un favore per Giulietta”.

Il resto del volume – ahinoi – contiene altri racconti ugualmente ottimi, alcuni più brevi, taluni più lunghi ma aventi i temi più disparati e purtroppo non aeronautici … ecco spiegato perchè non ne parleremo granchè sebbene non possiamo fare a meno di citare, ad esempio, lo splendido: “Buongiorno buona gente” con il suo sapore natalizio e francescano che apre strategicamente l’antologia oppure il racconto dichiaramente autobiografico “Avevo tredici anni” che chiude l’antologia oltre che darle il titolo.

Anche se il titolo del racconto “Verso Nord” lascia presagire il sorvolo delle desolate lande polari, ci piace pensare che il decollo (qui ottimamente immortalato) sia avvenuto da uno di quei paesi caldi come il nostro in cui chi ci vive è sempre all’affannosa ricerca di qualcosa di completamente diverso (come le regioni polari, appunto) e magari raggiungibile a titolo gratuito … che poi è proprio l’aspetto vieppiù allettante su cui si basa l’invenzione di questo volo/viaggio. E’ la trappola perfetta in cui vengono incastrati inesorabilmente uno ad uno i protagonisti del racconto (foto proveniente da www.flickr.com)

A proposito di Rossana Cilli, come detto, non occorre aggiungere altro se non quanto già presente nel nostro hangar, ossia una spassosissima intervista che ci ha rilasciato nel settembre 2022. Viceversa, a prosposito del racconto “Verso Nord“, non aggiungeremo niente di più di quanto riassunto brevemente dalla stessa autrice:

Racconto dalla struttura narrativa drammatica, narra la lotta interiore di un comandante, che stanco di sopportare e vedere quanta indifferenza, quanto egoismo e quanto opportunismo pervadono la vita umana, decide di esternare in modo tanto doloroso quanto risolutivo, tutta la sua amarezza a dei particolari passeggeri durante il volo che li sta conducendo verso le terre del Nord.

Il suo operato, sia pure in un modo del tutto imprevisto da lui, sarà di monito e insegnamento per questo eterogeneo gruppo di persone senza nulla in comune se non il proprio egoismo. E alla fine una luce apparirà in fondo al tunnel.

Un testo che – ci permettiamo di aggiungere – farà storcere qualche pelo del naso di alcuni piloti commerciali per l’inattendibilità di talune situazioni o la scarsa verosimiglianza di altre invenzioni narrative tuttavia, alla luce di quanto accaduto relativamente alla vicenda che vide il suicidio di un giovane pilota della German Wings con il conseguente omicidio di tutti i suoi passeggeri, la trama assume assoluta attendibilità e, ad ogni modo, riteniamo che non venga compromessa la famosa “sospensione d’incredulità”, ossia il tacito patto di complicità che s’instaura tra il lettore e la scrittrice. Salvo che il lettore non sia un addetto ai lavori, anzi alla cabina di pilotaggio.

Dunque un racconto questo che, al di là dell’ambientazione squisitamente aeronautica, appartiene alla gloriosa schiera di racconti/romanzi thriller/gialli di cui Agatha Christie è sicuramente la “regina del crimine” o “regina del mistero” e alla quale l’italianissima Rossana Cilli fa di certo l’occhiolino senza per questo emularla.

Di ben altro tenore è invece il racconto “Le perle risaltano sul nero” targato 2023 che – come già ricordato –  ha partecipato alla XI edizione di RACCONTI TRA LE NUVOLE. Anche in questo caso ci rimettiamo alla sinossi che l’autrice ha fornito alla Segreteria del Premio come requisito di partecipazione. Ebbene:  

Un giorno lontano del secolo scorso, il Presidente Kennedy decise che un uomo (non una donna) presto sarebbe stato mandato sulla Luna. Da quel momento migliaia di uomini si dedicarono a quel progetto ambizioso, sì, migliaia di uomini … e tre donne. Questa è la loro storia, ed è anche la storia di un percorso che arriva fino alla nostra Samantha (Cristoforetti, NdR).

Un percorso di ingiustizie e riscatti, ancora incompleto, ma avviato. E che forse, tra poco, la porterà davvero una donna sulla Luna. Anche se a noi basterebbe che la portasse a essere semplicemente una “persona capace di” tra persone capaci di: eroi ed eroine di domani (dell’ordinario e dello straordinario) mossi solo dal desiderio di essere considerati non un genere ma un complemento essenziale nel genere, qualsiasi esso sia.

Uno dei fotogrammi emblematici della pellicola cinematografica “Il diritto di contare” in cui la protagonista principale Elisabeth sale sulla scala per calcolare con disinvoltura la traiettoria di rientro della navicella della Missione Gemini su un’immensa lavagna. La scena rende l’idea della rusticità della tecnoclogia dell’epoca e anche le sorprendenti capacità della protagonista per nulla impaurita dall’altezza e men che meno dalla complessità dei calcoli. Ovviamente con grande stupore degli ingegneri presenti (foto proveniente da www.flickr,com)

In effetti in questo racconto la fanno da protagoniste la corsa allo spazio e le donne che hanno contribuito alla sua conquista, ma anche e soprattutto la segregazione razziale che ancora imperversava nel corso degli anni ’60 negli Stati Uniti e, non ultimo, l’ottusità maschilista che riservava alle donne ruoli marginali nella società statunitense, ivi compresa, in un ente all’avanguardia tecnologica come la NASA. Questo in un paese che – lo ricordiamo – faceva della democrazia uno dei suoi vessilli da sbandierare di fronte alla comunità internazionale e che oggi, dimentico del suo recentissimo passato, ostenta e anzi si vanta di aver conseguito la parità di genere.

Il primo piano dell’autrice affiancata dalla copertina del volume nella versione in lingua inglese. Anche in questo caso dobbiamo rendere merito all’editore che, per l’edizione italiana, ha operato una scelta assai più felice sebbene prevedibile, evitandoci di avere tra le mani (e poi in biblioteca) un volume che nella sua veste originale, troviamo onestamente piuttosto anonimo se non addirittura squallido (foto proveniente da www.flickr.com)

Dunque un racconto che ha colto in pieno il tema dell’astronautica al femminile (era appunto il tema suggerito di quella edizione) sebbene a una prima lettura la Segreteria del Premio ha letteralmente tremato tanto da meditare – ma solo per un istante – di non accettare il testo in quanto non originale. Perché? Semplice: il contenuto riprende molto molto (forse anche troppo) da vicino il film hollywooddiano e, prima ancora, il romanzo-inchiesta  “Hidden figures” della scrittrice statunitense afro-americana Margot Lee Shetterly di cui la pellicola è l’adattamento cinematografico. Le protagoniste?

Anzitutto Katherine Johnson, matematica fenomenale della NASA, che calcolò le traiettorie delle navicelle spaziali per il Programma Mercury e la missione Apollo 11; poi Dorothy Vaughan, la prima supervisore afroamericana capace di programmare (e far funzionare davvero) il primo enorme computer IBM installato  alla NASA; infine Mary Jackson, aspirante ingegnere che diverrà la prima ingegnere donna statunitense afroamericana. Tutte e tre lavoravano alla West Area Computers del Langley Research Center di Hampton dove svolgevano inizialmente il compito di “donne calcolatrici” e a partire dal quale segneranno in modo indelebile, ciascuna a proprio modo, la storia della NASA e delle missioni spaziali statunitensi.

In definitiva un film che merita sicuramente di essere visionato mentre, per quanto riguarda il volume, saremo crudelmente sinceri: un mattone ripetitivo, dispersivo e in molti punti addirittura noioso che – a seguito di minacce inenarrabili – la stessa Rossana Cilli ha recensito spontaneamente a beneficio dei visitatori del nostro hangar …  non fosse altro per dare lustro alle tre protagoniste piuttosto che all’autrice statunitense la quale ha verosimilmente ammucchiato in modo discutibile una serie infinita di vicende collaterali, informazioni e dettagli inutili rispetto al flusso narrativo principale. Dunque appuntamento all’angolo del nostro hangar per la mirabile recensione di “Hidden figures – Il diritto di contare“.

Le “donne calcolatrici” furono fondamentali per le prime missioni spaziali statunitensi e questo scatto ha consegnato alla storia dell’astronautica il loro preziosissimo contributo. Il racconto di Rossana Cilli pone l’attenzione su di loro svolgendo una lodevole opera divulgativa a beneficio di chi, come noi, era del tutto ignaro della loro esistenza. Della serie: quando la narrativa si trasforma davvero in un’operazione dall’alto contenuto culturale (foto proveniente da www.flickr.com)

Dicevamo perciò che il racconto  “Le perle risaltano sul nero” ha il merito di divulgare un episodio della storia aerospaziale sicuramente degno di nota e che anche noi – nostra colpa – ignoravamo clamorosamente. Lode dunque a Rossana Cilli che ha sanato questa grave carenza veicolando con il suo testo una vicenda dai molti risvolti e dalle numerose chiavi di lettura sacrificandone però l’originalità. Lode comunque alla divulgazione storica. Sempre.

E veniamo al terzo racconto a tema aeronautico intitolato “Un favore per Giulietta” che la giuria ha valutato appena meno meritevole del precedente di accedere alla finale del Premio e quindi alla stampa nell’ambito dell’antologia 2023.

Si tratta di un racconto molto al femminile in cui si tocca con la delicatezza (tipica dell’autrice) il tema dell’aviazione missionaria, ossia di tutta quella serie di iniziative a carattere umanitario che, a mezzo delle macchine volanti, consentono a medici/infermieri di raggiungere gli angoli più remoti e irraggiungibili del nostro pianeta, nello specifico l’Africa Centrale, per prestare cure sanitarie a chi non potrebbe mai ottenerle e che, purtroppo, può confidare al massimo nelle capacità pseudo mediche di qualche stregone locale, o magari di qualche donna-medicina che pratica l’arte delle terapie naturali e conosce le capacità fitoterapeutiche miracolose delle piante selvatiche autoctone.

Il panorama che – immaginiamo – avrebbero potuto osservare i due protagonisti del racconto “Un favore per Giulietta” e che, grazie alla mirabile narrazione dell’autrice si concretizzerà come per magia anche nella nostra mente (foto proveniente da www.flickr,com)

Così l’autrice sintetizza la sua fatica letteraria:  

L’etoile di uno dei più grandi teatri al mondo, un bravo impresario, un chirurgo dal cuore grande e con la passione per il volo, un piccolo aeroplano che sembra “fatto di carta”, la dedizione a problematiche lontane e quasi sconosciute, e l’amore, sono gli ingredienti di questo racconto. Ma cosa c’entra un’eterea creatura, che a suo modo vola nell’aria fra passi di danza lievi e senza peso, con un mondo di motori e con un luogo del tutto diverso dal suo? Ce lo spiega la storia di Giulietta: la danzatrice che aveva paura di volare.

Dopo  una sinossi d’autore come questa, anzi, d’autrice come questa, non ci permettiamo di aggiungere altro a proposito dei testi aeronautici che ci ha regalato la “nostra” scrittrice appassionata anche di aero/astro-nautica … semmai rimane il rammarico che questa raccolta non sia composta di soli racconti a tema aeronautico  … ma è risaputo: nessuna è perfetta, neanche l’eccellente Rossana Cilli … semplicemente perchè non si è cimentata unicamente con la narrativa aeronautica ma si è concessa anche degli sconfinamenti in altri cieli limitrofi, anzi, a dirla seriamente, purtroppo solo di recente la gentildonna ha scritto di aviazione e di spazio … ma in futuro avrà modo di redimersi – ne siamo certi – per imboccare la retta via. 

A parte gli scherzi, la poliedricità dei temi toccati dall’autrice nell’ambito della sua prima raccolta di racconti conferma inequivocabilmente la tesi da noi sostenuta all’inizio della presente recensione e la  rende una di quelle autrici da seguire da presso perchè in futuro ci regalerà sicuramente romanzi/racconti di notevole caratura. Insomma, della serie: minaccia bene!

La copertina della versione italiana del volume “Hidden figures” mostra le tre protagoniste mentre si muovono con passo sicuro su un pavimento ove è riprodotto il logo della NASA con lo sfondo di un colossale razzo vettore (forse il Titan utilizzato per le Missioni Gemini o il glorioso Saturno 5 delle Missioni Apollo). Ovviamente si tratta delle tre attrici che nel fim impersonano le tre eroine afroamericane del volume di Margot Lee Shetterly. E’ singolare come il titolo in italiano del romanzo sia ben superiore per originalità e pertinenza a quello in lingua inglese ed è ugualmente singolare che l’adattamento cinematografico operato dagli sceneggiatori di Hollywood sia decisamente migliore del romanzo da cui è tratto giacchè usualmente accade il contrario, ossia che che la sceneggiatura stravolga in peggio il testo letterario. Per “Il diritto di contare” è più che mai verosimile (foto proveniente da www.flickr.com).

Avremmo voluto ospitare nel nostro hangar il racconto “Un favore per Giulietta” giacchè, a norma di regolamento di RACCONTI TRA LE NUVOLE, potremmo renderlo fruibile ai nostri visitatori, tuttavia ci sembrerebbe un torto nei confronti dell’autrice e del racconto medesimo giacchè ha avuto la fortuna  – a differenza degli altri racconti nostri ospiti – di godere di pubblicazione … dunque non possiamo che rimandarvi all’acquisto della raccolta “Avevo tredici anni … e altri racconti”, certi che sarà per voi un’ottima lettura, davanti al camino come pure sotto l’ombrellone giacchè capace di fornirvi indifferentemente il calore o la freschezza utili allo scopo.

Giunti a questo punto, una recensione che si rispetti dovrebbe fornire le inevitabili informazioni riguardo il libro in quanto prodotto tipografico, ossia copertina, qualità di stampa, colore e consistenza della carta, cura dell’impaginazione ecc ecc … ebbene vi risparmiamo dettagli imbarazzanti che nuocerebbero inutilmente all’autostima e soprattutto all’indiscutibile talento letterario dell’autrice … ciò nostante non possiamo esimerci dallo stigmatizzare come la stampa ad opera di un colosso delle vendite on-line di libri (e non solo) come la piattaforma Amazon non costituisca automaticamente la scelta tipografica migliore. In altri termini: chi vende libri e ha nel proprio catalogo decine di migliaia di volumi non necessariamente è in grado di stamparli alla stregua di quegli editori che ne curano maniacalmente l’estetica tipografica oltre che i contenuti, la distribuzione nonchè la promozione.

Allo stesso modo affidarsi a un’associazione culturale come Amarganta  in veste di editore non comporta automaticamente il supporto logistico che una scrittrice di notevole caratura come la “nostra” Rossana Cilli meriterebbe e che un editore di calibro nazionale riuscirebbe a offrire d’ufficio.

Vi risparmiamo perciò gli svarioni tipografici che hanno minato le prime copie di questo volume e ci limiteremo a sottolineare che ora il libro è sufficientemente fruibile sebbene – per contenuti e valore intrinseco – meriterebbe una seconda edizione con una nuova veste editoriale e realizzata da un editore dalle grandi potenzialità. Che poi è la sorte che è capitata già a diversi autori che abbiamo avuto la fortuna e il privilegio di recensire in passato, non ultimo il talentuosissimo Alessandro Soldati con il suo “In un cielo di guai” che, nostro malgrado, abbiamo recensito due volte proprio a causa delle due edizioni in cui si è reso disponibile, la prima della quale in un discutibile regime di autopubblicazione a mezzo di Amazon mentre la seconda – assolutamente ineccepibile – a cura di Cartabianca. Ed è stato tutto un altro leggere o semplicemente sfogliare di pagine.

Ci auguriamo che ad “Avevo tredici anni … e altri racconti” accada qualcosa di simile. Editori … al vostro buon cuore!






Recensione e didascalie della Redazione di VOCI DI HANGAR





 

Rossana Cilli



Lo scorso 1 settembre 2022 è stato proclamato il vincitore della X edizione del premio letterario RACCONTI TRA LE NUVOLE … o meglio, è stata proclamata la vincitrice in quanto si tratta di una gentildonna che è registrata all’anagrafe – lo ha confermato il nostro servizio di intelligence – con il nome di ROSSANA e il cognome CILLI.

L’astronauta italiana Samantha Cristoforetti in orbita all’interno della Staziona Spaziale Internazionale nel momento esatto in cui le è stato comunicato: “Sami, qui Houston … abbiamo un problema!”, E lei. “Ditemi, Houston … in genere siamo noi da qui a comunicarvi i problemi, non viceversa!?” E da Houston: “Si hai ragione Sami … ma ci tenevamo a farti sapere che tua cugina, Rossana Cilli, ha vinto il premio letterario RACCONTI TRA LE NUVOLE!” . Risposta: “Oh, che great hole…!” (foto proveniente da https://www.terzobinario.it)

E’ l’autrice dello splendido racconto “Verso Nord” e, alla sua prima partecipazione al Premio, ha letteralmente sbaragliato tutti gli altri racconti finalisti. Per inciso: tutti di ottimo livello.

Ma apprendiamo direttamente dalla talentuosissima Rossana qualche informazione segretissima sui suoi trascorsi, qualche indiscrezione scabrosa circa il testo premiato e anche qualche rivelazione scioccante circa i suoi progetti futuri – immaginiamo assai bellicosi – in fatto di scrittura creativa.

E allora Rossana … sempre il già citato servizio di intelligence ci informa che la cicogna ti ha lasciata neonata, giusto qualche anno fa, sul comignolo di una casa romana. Ovviamente è un modo elegante per non rivelare la tua età e per dichiarare viceversa il tuo luogo di nascita: Roma.

Romana “de Roma” o romana acquisita?

Intanto diciamo che la cicogna aveva fretta e mi ha depositata con un mese di anticipo in un’incubatrice del Policlinico Umberto I. Battesimo dell’aria con sprint dunque. Quanto al “romana”… bè, mio marito che è romano romano vattelapesca di quante generazioni, non ne vuol sentir parlare di me come concittadina, il Civis Romanus lui solo è. E come faccio a dargli torto con due genitori abruzzesi? Io però mi sento romana, magari di prima generazione, ma romana… con un debole per l’Abruzzo.

Sempre la nostra intelligence ci informa che hai frequentato un noto liceo romano ma non il famoso “Giulio Cesare” di vendittiana memoria, anzi di canzonettiana memoria. Ti senti una liceale di seconda scelta?

Ma quando mai?!!  Ancora con questa storia: il Giulio Cesare, il Mamiani, il Visconti, meglio qui, meglio lì … ma meglio il Tasso, vuoi mettere: noi abbiamo una quercia, via Veneto a un passo e pure una miss Italia, senza contare i cervelloni usciti da lì, compresa una scrittrice che … vabbè lasciamo stare va, sennò quelli del Giulio Cesare ci rimangono male.

E concludiamo le tue esperienze scolastiche ricordando una notevolissima laurea in lingue alla Sapienza di Roma: germanista. Trovi che gli uomini germanici siano così affascinanti?

Secondo indiscrezioni giornalistiche non ancora confermate, parrebbe che questa estate il panfilo di una certa Marina, magnate dell’editoria, abbia calato le ancore di fronte alle spiagge di Ostia, amena località del litorale romano. Sempre secondo le stesse indiscrezioni giornalistiche parrebbe che l’intraprendente Marina avesse avuto una soffiata: Rossana Cilli aveva affittato ombrellone e due sdraie in un noto stabilimento balneare di Ostia e fosse in fase di rosolatura per merito del solleone romano. Ebbene, ci risulta che la suddetta Marina si sia appalesata a Rossana con un accomodante: “Rossana, ti posso spalmare un po’ di crema? … altrimenti mi diventa tutta rossa!?”. I vicini di ombrellone riferiscono che la famosa scrittrice capitolina abbia dato un’occhiataccia alla maldestra massaggiatrice e che le abbia risposto: “Marì che voi? Mi vuoi vendere una collana? Vai vah, che non c’ho soldi da buttare con le tue collane”. Altri testimoni giurano di aver visto la sedicente Marina fare ritorno sul panfilo borbottando: “Ma io volevo solo affidarti una collana aerospaziale …”(foto dell’autrice, letteralmente raggiante dopo aver ricevuto in dono una collana. Dal marito)

Parli del fascino crucco d’oltralpe? No? Ah, meno male, m’avevi messo paura. Però … che fascino la musica, la filosofia, la storia tedesca … Ah, dici però che erano Barbari? Sempre  a puntualizzare stai tu!

Da grande avresti voluto fare la veterinaria, la poliziotta o l’astronauta. E invece sei diventata una traduttrice. Ti ripugna il “posto fisso”?

Guarda che per tradurre stai fissa al chiodo dieci ore al giorno!

Hai lavorato anche per la Pfizer, nota casa farmaceutica … puoi giurare sulla copertina del tuo ultimo romanzo che nessuno dei tuoi amici maschietti ti abbia mai chiesto una fornitura gratuita di pillole blu?

Chi di opzione ferisce, di opzione perisce: beccati un bel “No Comment”

E veniamo alla tua passione per la scrittura creativa. Ben sei romanzi all’attivo. Proprio non ti piace la culinaria, il tombolo o il burraco?

Una foto dell’autrice in incognita. Per passare inosservata ha inforcato degli occhiali a specchio che – dice lei – le consentono l’invisibilità in virtù del famoso “specchio riflesso”. Dice lei. (foto dell’autrice scattata a mezzo di una speciale fotocamera ad alta risoluzione d’invisibilità)

Bè il burraco fa diventare isterica pure mia zia detta “Pina la dolce”, quindi scartato subito; il tombolo è legato a un meraviglioso ricordo di mia nonna (abruzzese) di cui – ovviamente – ho scritto in un romanzo, quanto alla culinaria … non mi sottovalutare troppo, potresti avere delle sorprese

Hai gestito fino al 2016 una piccola libreria indipendente … è un po’ come per un diabetico lavorare in pasticceria. I libri te li tenevi tutti per te o li vendevi a qualcuno?

Mannaggialamiseria se li volevo vendere a qualcuno! … invece me l’hanno fatta chiudere la mia bella libreria; questo è un popolo di santi, poeti, navigatori, cuochi, cantanti e scrittori, tanti scrittori, una marea di scrittori, nei cassetti degli italiani ci sono più manoscritti che calzini … ma i lettori dove diavolo sono finiti?

Immaginiamo per un istante che tu gestisca ancora la tua libreria. Immaginiamo che un cliente ti chieda qualche suggerimento su un bel libro da acquistare … gli consiglieresti un libro di una certa Rossana Cilli? Semmai quale?

Ma tutti, no?

Siamo sempre nella tua libreria e tu sei alla cassa. Si presenta una cliente piuttosto anonima, quasi scialba, sulla quarantina molto dubbiosa. Ha due libri in mano: “50 sfumature di grigio” e un tuo libro. Secondo te quale comprerà? Tu quale le suggerirai?

Lei muore dalla voglia di prendere il primo, ma si vergogna come una ladra e compra il mio che si intitola: “Oltre le Quinte” (dove forse pensa di andarsi a nascondere); io che ho un cuore d’oro, le offro un cinquanta percento di sconto e se li prende entrambi. Lei fa un sorriso largo come un arcobaleno e va via con doppio pacchetto. Anche la cassiera sorride.

Se tu sapessi di rimanere sola su un’isola deserta per un anno … quale libro porteresti con te? A parte i tuoi, s’intende!

Gesù, Gesù, Gesù… Con la Recherche magari sto a posto per dieci

Ti dichiari un’appassionata di astronautica. Per caso, il tuo cognome da nubile è Cristoforetti? Ti senti un po’ la mamma di Astrosamantha?

Scusa eh, ma non dovevamo sorvolare sulla mia età? Non potevi dire cugina, sorella, amica … nipotina?

Per avvalorare la dichiarazione secondo la quale possiede le firme autografe dei tre astronauti della missione Apollo 13, Rossana ci ha fornito una prova fotografica inconfutabile. Possiamo crederle? Ebbene il nostro agente segreto distaccato presso il Kennedy Space Center ci ha fornito un riscontro illuminante: a Cape Canaveral, le bancarelle di venditori ambulanti napoletani (eh sì, ci sono anche lì!) vendono le firme al modico prezzo di cinque dollari cadauna. E spergiurano che siano originali. Ma c’è di più: lungo le spiagge delle Everglades, assieme ai coccodrilli, si aggirano spesso dei vu’ comprà marocchini che spacciano per originale il tris di autografi e lo vendono a soli 10 dollari. Onestamente abbiamo pensato a un abile fotomontaggio  tuttavia ci siamo convinti che, considerata quella furia della natura che porta il nome di Rossana Cilli, è molto più probabile che ella abbia atteso Buzz Aldrin e Neil Armstrong in fondo alla scaletta del modulo lunare Aquila e che abbia preteso da loro l’autografo poco prima che mettessero piede sulla Luna. E Michael Collins? Beh, con lui è stato letteralmente un gioco da ragazzi: si è attraccata al modulo di comando che orbitava sopra la Luna e gli ha estorto l’autografo al grido: ” Firma! O ti buco i serbatoi dell’aria!” (foto fornite da Rossana Cilli. Forse)

Michael Collins, il famoso astronauta della missione Apollo 11, è nato a Roma in via Tevere 16, nel quartiere Pinciano. Tu hai dichiarato di possedere l’autografo di Collins … lo hai aspettato sotto casa? Confessa!

E certo! Ah, altro vantaggio di frequentare il Tasso: suona la campanella a scuola e due minuti dopo sei sotto casa di Collins. Vallo a dire a Venditti adesso.

Che Rossana Cilli abbia una fervida immaginazione non c’è dubbio: Il suo racconto “Verso Sud” lo dimostra … ci viene difficile crederle che le firme dei tre uomini della Luna siano originali. Sarà nostra cura sottoporla a un interrogatorio all’americana con la lampada negli occhi, la nuvola di fumo ad altezza d’uomo e la seggiola scomoda. Confesserà, credeteci! A breve nuovi sviluppi.(fotografia fornita dall’autrice prima dell’interrogatorio)

E altri due astronauti della missione, Buzz Aldrin e Neil Armstrong, come hai estorto loro gli autografi?

Alloggiavano al Grand Hotel (dieci minuti a piedi dal Tasso): li ho aspettati lì dalle sei del mattino (io che avrei bevuto cicuta piuttosto che alzarmi alla sette per andare a scuola).

Hai partecipato a diversi premi letterari e diversi li ha vinti. Alla tua prima partecipazione a RACCONTI TRA LE NUVOLE ti sei piazzata al primo posto. Ti reputi fortunata o sei semplicemente molto brava? Noi optiamo per la seconda ipotesi però, gentilmente, ci spieghi perché siedi su due seggiole in contemporanea?

La seconda, la seconda.

Due seggiole? Guarda che sono due poltrone di prima classe …

Dici che sono un tantino megalomane?

E veniamo al tuo racconto “Verso Nord”. Quanto c’è di autobiografico in questo racconto?

In senso stretto niente, ma l’empatia, la mancanza di gentilezza, il cinismo, sono temi che mi stanno molto a cuore, forse per questo il vostro concorso mi ha conquistata subito e ispirata così profondamente. Ma ci pensate a quanto sarebbe potente la gentilezza se solo ci ricordassimo di usarla? Ho l’impressione che da un po’ di tempo, troppo tempo, sia caduta in disuso come se fosse un segno di debolezza, invece è potente, incute rispetto perché è spiazzante (chi se l’aspetta più un tono gentile, un sorriso, uno che ti sta a sentire invece di pensare a quello che deve dire lui appena smetti col tuo rumoroso bla bla?), obbliga ad abbassare i toni (quello che urla è persino costretto a stare zitto sennò non ti sente), obbliga a rispondere dopo aver pensato, e stimola la ragionevolezza.

Il mio comandante è un uomo gentile sopraffatto da persone arroganti.

Occorre aggiungere altro?

In “Verso Nord” un pilota professionista raduna a bordo di un volo charter tutte le persone che gli hanno fatto del male. Per attirarle offre loro un viaggio omaggio. A te lo hanno mai regalato?

In realtà sì, avevo un’amica sposata a un comandante, lui spesso andava in sosta, una volta mi offrirono un biglietto per Singapore.

E’ risaputo che non si dovrebbero accettare caramelle da uno sconosciuto. E un viaggio omaggio da un pilota sconosciuto?

Io ho accettato e non me ne sono pentita (conoscevo la moglie, vale lo stesso?), però le caramelle, mai!

Durante il volo il protagonista concederà alle sue vittime l’opportunità di riflettere sulle malvagità commesse nei suoi confronti … una specie di confessionale, di anticamera del Purgatorio. Sei credente o confidi di più nella redenzione coatta?

La domanda di riserva?

Hai mai rischiato di finire a bordo di un volo “Verso Nord”? Semmai, il protagonista di quale nefandezza ti avrebbe accusata?

No. Ma se proprio forse mi avrebbe accusata di … ma che ne so? Io, a parte una bella sacrosanta strage di zanzare, non riesco a concepire azioni cattive.

“Verso Nord” ricorda vagamente la vicenda dell’incidente della Germanwings avvenuta qualche anno fa. Hai tratto ispirazione da quell’episodio luttuoso?

Sì, però anche da qualche “Airport” filmico ho avuto qualche idea

Ancora una bella immagine di Rossana Cilli al termine dell’intervista. La scrittrice romana ha dichiarato: “E’ stata l’intervista più difficile della mia vita”. Lo prendiamo come un complimento? (foto dell’intervistata concessa dopo minacce fisiche e psicologiche)

Come è nato “Verso Nord”? Non ci rispondere: di parto cesareo!

Un po’ ho risposto prima, a proposito della gentilezza. Comunque il parto è stato naturalissimo, poche volte ho scritto così di getto. La natura umana mi intriga molto, come pure la voglia di dire al mondo che se non la piantiamo tutti quanti di pensare solo al nostro orticello, finiremo tutti con un mazzo di ortiche in mano

Consiglieresti la lettura del tuo racconto a un passeggero in attesa di imbarcarsi su un volo?

Purché abbia pagato il biglietto …

Qual è la tua opinione a proposito dei piloti commerciali? Ti suggeriamo alcune opzioni possibili:

a) palloni gonfiati,

b) poveri diavoli che guidano autobus dell’aria,

c) autisti pagati troppo,

d) operari dell’aria,

e) appassionati di volo che ne hanno fatto una professione,

f) ammassi di testosterone

Hai due possibili scelte, quali e perché.

Rispondo e) + b).

e) perché se non hai quella passione, un lavoro così col cavolo che lo fai, b) perché tali li ha ridotti la deregulation (infatti adesso in aria o si addormentano, o litigano per tutto il viaggio … e non è colpa loro, è colpa di turni assurdi)

Ti è mai venuta voglia di andare in cabina e di urlare al pilota: “Ma chi t’ha dato la licenza di pilota?”

Per fortuna no, mai. Girando in macchina però …

La carrellata di romanzi di cui è autrice Rossana Cilli. Il suo libro di esordio, “L’orecchio del Vate. Eco di un delitto”, ha vinto il premio letterario patrocinato dal Comune di Roma “Il Telescopio 2010”. Chi ben comincia …

Sei una di quelle passeggere che applaude dopo l’atterraggio?

Non te lo dico.

Quanto ci speravi di vincere RACCONTI TRA LE NUVOLE? Da 1 a 10?

Mi sa che non ti dico manco questo.

Cosa cambieresti del Premio e cosa hai apprezzato di questo Premio? A parte la partecipazione gratuita …

Squadra che vince non si cambia. Ma chi è quel genio che ha messo insieme le due passioni della mia vita?

Io e Stefano Gambaro, il presidente dell’HAG. Scusa, Rossana … ma … sono io che sto facendo l’intervista a te, non il contrario. Ordine!

Sei un’appassionata di astronautica. Perché non hai inviato un racconto ambientato nello spazio?

E sennò la prossima volta che scrivo?

E veniamo ai tuoi progetti futuri. Hai quattro opzioni, una sola risposta:

a) vincere al Superenalotto,

b) far parte della prima missione umana su Marte,

c) fidanzarti con Berlusconi e ricevere come pegno d’amore una villa in Sardegna

d) far parte della giuria nella prossima edizione di RACCONTI TRA LE NUVOLE

Per la a) impossibile perché non gioco mai, per la b) sono fuori tempo massimo (Accc… ho quasi detto l’età), per la c) “no comment”, per la d), non mi sento all’altezza. La quinta opzione?

Non c’è, mi spiace … però abbiamo Berlusconi sempre molto disponibile. Ripensaci!

Torniamo a noi.

E’ del 2022 l’ultimo romanzo della vincitrice del premio letterario RACCONTI TRA LE NUVOLE, Rossana Cilli. Peccato che non abbia come tema il mondo aerospaziale tuttavia non escludiamo che qualcuno dei prossimi romanzi in cantiere possa avere come baricentro il volo o lo spazio. E non si tratta di un auspicio bensì di un obbligo.

Se ricevessi una e-mail della casa editrice Mondadori che dice più o meno: “Ti vogliamo. Ti offriamo una nuova collana”, come risponderesti? Ha quattro opzioni, una sola risposta:

a) sono allergica al nichel e indosso solo perle

b) non ho tempo da perdere con voi

c) ci sto ma dovete pubblicare tutti i miei 18 romanzi che ho nel cassetto

d) penserei a uno scherzo

Penso a uno scherzo, intanto do un’occhiata al cassetto e, porca miseria! … ce ne sono solo tre, le collane a volte pesano troppo … però un po’ di tempo magari lo trovo. Per caso hai il numero di Marina?

Marina, ehmm … Marina? No, mi spiace: ho una “Marina podologa” … ti va bene lo stesso? Però non divaghiamo.

A quando il tuo prossimo romanzo? E il prossimo racconto aeronautico?

Il prossimo romanzo è in lettura presso l’editore (che non si chiama Mondadori) … incrocia le dita và.

Il prossimo racconto aeronautico?

Ma scherzi?! Quand’è il bando dell’XI edizione?

A conclusione di questa intervista non posso fare a meno di porti l’ultimo quesito canonico: si faccia una domanda e si dia la risposta.

Quand’è che potrò vedere in faccia  il mio intervistatore? 

T’ho messo paura, eh?

Un abbraccio e spero presto, alla Premiazione ! Mi sono divertita un mondo, ma è stato più difficile rispondere qui che scrivere “Verso Nord”, sai.

Soprassediamo.

Sopravvissuta a malapena all’intervista “folle” – come l’ha definita la stessa Rossana -, la scrittrice romana si è presentata fiduciosa alla cerimonia di premiazione tenutasi a Bagnoli di Sopra domenica 17 ottobre 2022. E, come ampiamente anticipato, gli han fatto la festa! Compreso l’intervistatore che ha colto l’occasione di abbracciare più volte e sbaciucchiare subdolamente (sulle guance e con l’approvazione del marito di Rossana) la raggiante vincitrice della X edizione di RACCONTI TRA LE NUVOLE (foto del command Fernando)

Bene, ringraziamo Rossana Cilli per aver risposto a tutte le nostre richieste appena appena impertinenti e confidiamo che vorrà partecipare comunque alla premiazione della X edizione di RACCONTI TRA LE NUVOLE. Se non altro per prenderci a ceffoni e ingiuriarci di fronte a tutti.

D’altra parte, cosa non faremmo per movimentare una premiazione? Un po’ come questa intervista, non vi pare?

Sulla bontà del racconto di Rossana Cilli sarebbe inutile spendere altre parole: occorre leggerlo e allora – ne siamo certi – converrete sulla scelta della Giuria del Premio.

L’unico augurio che possiamo esprimere alla “nostra Rossana” è che ci possa regalare in futuro tanti altri racconti a tema aerospaziale. Con grande grande gioia dei lettori e altrettanto grande grande disappunto degli altri autori/autrici partecipanti al Premio.

A presto rileggerla, allora.



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Intervista a cura del Segretario del Premio, didascalie sempre del Segretario (ma non ha altro da fare?).

In esclusiva per VOCI DI HANGAR



NOTA della Redazione.

La foto di copertina ritrae Rossana Cilli a bordo di un Cessna L-19 Bird Dog basato sull’Aviosuperficie di Bagnoli di sopra (PD) ed è stata scattata in occasione della cerimonia di premiazione della X edizione del premio letterario RACCONTI TRA LE NUVOLE