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Raid dei due mari, ci saremo!

Siamo euforici, in due – gemelli ad un anno di distanza – passiamo i 90 anni, eppure siamo euforici. Amici da 28 anni, la vita ci ha condotto su strade diverse, ma la passione per il volo ci e rimasta, al punto che quando decisi di acquistare il Buccaneer mi venne a trovare in Toscana, è stato il primo amico a volare con me sull’acqua, tanto quanto è stato il primo a rimanere in panne con me nell’acqua … mi auguro sia anche l’ultimo. Ma torniamo all’euforia.

Quando gli ho detto che avrei partecipato al raid dei due mari mi ha guardato e mi ha chiesto “cos’é?”. Dopo la spiegazione mi guarda di nuovo, china la testa da un lato e sussurra: “Lo so che hai bisogno d’aiuto: verrò con te”. Poi è stato un gioco. Le relative compagne si rassegnano: “Sembri proprio un bambino!!” – “Sembro? no, sono un bimbo, ma non è per questo che mi vuoi bene?” Sicché, dopo aver rattoppato, pulito, lucidato, cambiato e quant’altro ora non mi viene, la sera di mercoledì 13 giugno, per impegni di entrambi, l’ultimo giorno di libertà prima della partenza, ci vediamo al campo di volo. Ultimi controlli. Chiamo Rodolfo e prendo appuntamento per rifilargli 8kg d’olio e 5kg di tenda, montiamo l’ultimo ritrovato in materia di ostacolo fisico all’acqua che entra: abbiamo finito. Sono le 20.00. Il sole é ancora alto, l’aria e calma e si sente il canto delle sirene. Non parliamo neanche, lo tiriamo fuori dall’hangar. E’ tutto lucido “Orville” (un nome un programma, sto aspettando gli adesivi, poi vedrete!!!), bianco e blu, il mio “barcaereo” fa proprio una bella figura. Urlo “via dall’elica”, aspettiamo i 40 gradi canonici dell’acqua e in 10 minuti ci involiamo nell’atmosfera serotina.

“Al lago, voglio vedere se entra l’acqua”. Tutto perfetto, ammariamo in 15 minuti, capisco quasi subito che l’ultimo ritrovato di cui sopra, aggiunge solo 50 grammi di peso, ma l’acqua entra eguale. Siamo fermi in mezzo al lago. Non c’e vento, guardo in basso, magari la sirena viene fuori sul serio. Invece no. Pompa di sentina, svuoto e … via: motore, cloche alla pancia, poi tutta avanti, poi in centro sul redan e via in aria, verso casa.

Il sole ormai rosso acceso ci fa da faro. Si atterra per 27, ma d’estate il sole tramonta più su, una volta allineati rimane sulla destra. Scendiamo, minimo, contatto, tutto ok. La buca non la vediamo, ma la sentiamo, una come tante, invece … crack e Orville punta deciso a sinistra, il freno destro non argina la virata, siamo fermi al lato sinistro della pista, magneti off e … cribbio il carrello sinistro … è lì che pende monco, zampetta spezzata.

Il pensiero é comune: e il raid? Nell’ora di luce che rimane facciamo body building e lo tiriamo su a sinistra, quanto pesa per essere un ULM, mettiamo del supporto sotto lo scafo, e ci rendiamo conto della sua inamovibilità. E’ tardi, sudati e stanchi decidiamo di mangiarci un piatto di pasta per consolazione e aiuto alla riflessione. Fred mi ospita, rimanendo da lui evito 30 km di traffico, la moglie si fa in quattro, grande e delicata donna!! Ci svegliamo alle 6.00, alle 7.00 siamo per strada, alle 08.00 il carrello é smontato, alle 09.20 siamo dal fabbro, io vado a lavorare, non mi posso esimere. Fred mi chiama dopo tre ore: carrello riparato e consegna effettuata a Rodolfo … si parte lo stesso. Raid dei due mari, ci saremo!


# proprietà letteraria riservata #

Hangar con Biplano e Honda - Nate Stevens
Paolo Vittozzi

Raid dei due mari, ci saremo!

uccelli migratoriC’è un appuntamento (il “Raid dei due mari”, appunto) cui due piloti, con il loro splendido ultraleggero anfibio (un Buccaneer), non possono mancare. In loro è radicata la logica aeronautica che prevede pianificazione, verifica e organizzazione. Eppure come sempre accade, quando tutto sempre in ordine e tutto è stato sistemato nei minimi dettagli, si verifica l’imponderabile. Tuttavia, anche l’evento più catastrofico nulla può contro la voglia di volare ed il desiderio di esserci. A tutti i costi. Stile sintetico, quasi giornalistico. Lettura piacevole che farete, ne siamo certi, intrecciando le dita.

Autore: PAOLO VITTOZZI Racconto / Breve Pubblicato nel sito: “Ottocubano” e sulla rivista “Aviazione Sportiva” a  settembre 2001.