Zingari del Cielo

titolo: Zingari del cielo

autore: Evandro Detti

editore: IBN

anno di pubblicazione: 1991

ISBN: non disponibile





 Non è un romanzo storico. Non è un diario nostalgico, né un sequela disordinata di racconti brevi. E neanche la cronistoria dei trascorsi volatori dell’autore. No, niente di tutto questo.

“Zingari del cielo” è invece paragonabile ad una splendida collana ove, tra una serie di perle di rara originalità, sono incastonati diamanti di una limpidezza inaspettata. Un gioiello di splendida fattura e di perfetta semplicità.

Questo è veramente “Zingari del cielo”.

Con una prosa lineare e assolutamente priva di enfasi, l’autore ci confida esperienze e sensazioni, vicissitudini e istanti mirabolanti che un qualunque zingaro del cielo potrebbe vivere nel corso della propria “carriera” di pilota. Perché gli zingari del cielo, come spiega l’autore:

“non si riconoscono dall’aspetto fisico, dal sesso, dalla condizione sociale o dall’età […] ma ci si può riuscire con un po’ di pratica, dopo aver parlato con loro o meglio, dopo aver volato con loro. Essi amano il cielo e le nuvole e volano pilotando tutto ciò che può volare […] tutti vengono per volare e tutti volano per volare […]. Siamo in mezzo alla gente tutti i giorni, nei negozi e al mercato a fare la spesa. Però siamo i soli, ad un certo momento , a salire su un velivolo, o su un aliante o un ultraleggero e a partire verso il cielo. Lassù ci siamo solo noi.”

Ad uno "zingaro del cielo" può anche capitare di trovarsi a testa in giù con un campo di cavoli a fargli da cielo.
Ad uno “zingaro del cielo” può anche capitare di trovarsi a testa in giù con un campo di cavoli a fargli da cielo.

Ed ecco allora che i 23 brevi capitoli che compongono il libro, si dipanano in un battibaleno creando un percorso che vi porterà dal primo contatto dell’autore con il mondo aereo (fatto di uccelli e un di piccolo monoplano dell’Esercito) fino ai voli con ultraleggeri pioneristici, passando per gli alianti e centinaia di ore volo a bordo di velivoli. Perché, ad analizzarlo bene, quello in cui ci conduce il buon Evandro Detti, è semplicemente un viaggio, il “suo viaggio”, in quello che è il mondo degli zingari del cielo. Egli infatti ci confida che essi:

“volano non per andare da qualche parte ma per essere puntuali all’appuntamento in un posto indefinibile, ad un’ora indefinibile, con una luce indefinibile. Occorre navigare da soli nell’immensità del cielo per cogliere l’attimo fuggente che altrimenti non conosceresti mai.”

126 pagine che si leggono tutte d’un fiato e danno corpo ad un volumetto piacevolissimo che – siamo certi di non proferire un eresia – dovrebbe essere fornito all’allievo pilota a motore/volo a vela/volo diporto sportivo all’atto dell’iscrizione del corso di pilotaggio alla stregua di ben più blasonati manuali. Se non altro per preparare il futuro “zingaro” al lungo viaggio che lo attende.






Recensione e didascalie a cura della Redazione





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