Amore per l’aria

titolo: Amore per l’aria

autore: Achille Cesarano

editore: Logisma

anno di pubblicazione: 2011

ISBN: 978-88-87621-884





 

Nella prefazione del suo libro, datata gennaio 2011, Achille Cesarano scrive:

“Non so spiegare come nasca un sogno in un bambino, né come questo sogno diventi desiderio nel ragazzo e infine talento nell’uomo”.

Avrei potuto scrivere le stesse parole, neanch’io mi so spiegare questo percorso. Eppure ho seguito la stessa strada da quando, ad appena due o tre anni, ho visto passare un aereo ad elica, bassissimo sopra il tetto della casa dei miei genitori, nella campagna maremmana. Un sogno, che è poi diventato ardente desiderio negli anni dell’adolescenza ed infine talento una manciata di anni più tardi, quando ho conseguito la licenza di volo. E da allora non ho mai smesso di volare. L’amore per l’aria è divenuta una sorta di “malattia” incurabile.

Dice ancora Achille nella sua prefazione:

“Il misterioso amore per l’aria mi ha portato a realizzare negli ultimi anni alcuni progetti speciali, come volare in parapendio con un gabbiano per insegnargli a tornare libero in natura, il viaggio in deltaplano a Capo Nord e sul deserto del Sahara fino a Dakar, i record di quota italiani, la migrazione guidata di una coppia di cicogne lungo l’Italia…”.

Ecco. Il contenuto del libro è questo.

Il primo capitolo si intitola “Il gabbiano”. E’ la storia del rocambolesco salvataggio di un pulcino di gabbiano caduto dal nido (che in realtà non esiste, è solo un piccolo avvallamento nel terreno o una esigua porzione di parete rocciosa) e finito su uno scoglio sottostante dal quale rischiava di precipitare in mare, tra la furia delle onde.

Achille, insieme ad un amico, porta in salvo il pulcino.

Segue un certo periodo di laborioso lavoro per nutrirlo e farlo crescere. Infine arriva il momento di insegnargli a volare.

Il racconto, corredato di magnifiche fotografie, è piuttosto toccante, anche se lo stile della narrazione è sobria, senza enfasi, assolutamente priva di retorica. Eppure arriva ugualmente a toccare certe corde profonde nell’anima di chi legge. Quando giunge il momento in cui Achille, volando sul Monte Conero con il suo parapendio, vede il gabbiano (al quale ha dato il nome di Jonathan, Johnny per gli amici, come il famoso Jonathan Livingstone di Richard Bach) volare insieme a lui, è letteralmente un sogno che si realizza. E questo sogno si ripete molte volte per un certo periodo di tempo. Un paio di mesi.

La natura però segue sempre il suo corso. I gabbiani sono uccelli veleggiatori che si spostano per migliaia di chilometri. E’ impensabile che uno di loro possa rimanere troppo a lungo in un luogo qualsiasi.

Scrive Achille:

“A volte, mentre sono in volo, vedo Johnny girarmi intorno e poi allontanarsi, distratto dal passaggio dei suoi simili. Il mio primo istinto è di richiamarlo; lui ascolta ancora la mia voce e virando torna indietro verso di me. Ma sento che il  giorno dell’addio si avvicina”.

La retrocopertina del bel volume di Achille Cesarano. Nel sito web dell’editore questo è il “lancio” che troverete a sottolineare la bontà e i contenuti del libro: “Achille Cesarano si racconta, aprendo il suo diario personale pieno di ricordi e di imprese memorabili. Un pilota fuori dal comune, che fra le sue imprese annovera il primo raid fino a Capo Nord con un deltaplano a motore, e poi ancora il raid Ancona-Dakar, e ancora il record italiano di altezza, sempre in deltaplano a motore, omologato dalla FAI, sui cieli marchigiani. Queste e altre avventure in un libro maginficamente illustrato da originali fotografie a colori di Achille Cesarano e di Marta Morico. Con allegato DvD del Record Italiano di altezza (Riprese Simone D’Ascenzi, Enrico Colantoni. Regia Simone D’Ascenzi)”. Occorre aggiungiere altro?

Infatti, una domenica, mentre Achille vola insieme ad altri amici e a Johnny, passa uno stormo di gabbiani diretti a sud verso il monte Conero. Johnny fa un largo giro intorno ai suoi amici umani, poi aumenta la velocità per raggiungere lo stormo. Si unisce ai suoi simili e se ne va.

Da quel giorno non l’ho più rivisto”, dice Achille.

Poche righe più sotto dice anche: “sono contento che Jonathan sia tornato libero”. Ma  si percepisce una certo amarezza, che continua nelle frasi seguenti.

Una sensazione che conosco molto bene. Ci sono passato parecchie volte.

Come ho scritto nel mio libro “Zingari del cielo”, ogni cornacchia che allevavo da ragazzino, dopo essere stata con me per qualche mese, dopo essere venuta a posarsi sulla mia spalla tutte le volte che la chiamavo, cominciava a farsi più diffidente, più restia ad avvicinarsi, perfino per prendere il cibo e alla fine se ne andava. Ce ne erano molte in giro nella campagna, a volte mi illudevo di riconoscere la mia, ma in realtà non la rivedevo più.

Andava  sempre così. Per questo dico di sapere bene cosa ha provato Achille quando il suo gabbiano se ne è andato.

Il libro prosegue con il racconto delle sue esperienze di ragazzo e presto arriva quello delle prime vere vicende di volo. La prima vela, i primi voli.

Poi il delta. E con questo mezzo Achille raggiunge addirittura Capo Nord, nel 2005.

Andare a Capo Nord in deltaplano a motore non è semplice. Achille non ci va da solo, ma con un amico che vola con lui con un altro deltamotore. Il capitolo relativo a questo viaggio parla dei preparativi accurati e dei criteri da seguire nella realizzazione di una simile impresa. Resta il fatto che il viaggio è molto lungo, sono migliaia di chilometri. Anche se diviso in più tappe, sono molte ore di volo ogni giorno.

Proprio come fanno i gabbiani. Sembra che sui gabbiani non possa operare l’imprinting di un essere umano. Ma qui, non sarà successo il contrario?

Un’immagine molto intensa che ritrae l’autore mentre “familiarizza” con un pennuto ancora incapace di volare. Chissà cosa si diranno mai?!

La narrazione, infatti, prosegue con un altro viaggio lunghissimo. Ancona-Dakar, nel 2007, sempre in deltamotore.

Entrambi i capitoli sono corredati di bellissime fotografie.

Arriva poi il capitolo che riguarda il record di quota del 2008. Testo e foto sono di alto interesse per chiunque sia appassionato di cose aeronautiche, ma per me lo sono ancora di più. Infatti, di questa impresa avevo sentito parlare, in quel periodo, da alcuni colleghi controllori del traffico aereo. La Torre di controllo di Ancona Falconara aveva fornito assistenza ad Achille durante la salita e la discesa, in ottemperanza al relativo NOTAM emesso per l’occasione. Un’impresa piuttosto difficile, che necessita di un gran numero di coordinamenti ed il superamento di parecchie difficoltà. Ma alla fine il record è stato realizzato. Diciassettemilasettecento piedi di quota con un deltaplano a motore. Mentre sopra e sotto continuano a passare aerei di linea… Niente male davvero!

E Achille descrive tutto questo con il suo stile asettico, come se si trattasse di una passeggiata.

L’ultima parte del libro tratta di un progetto scientifico: aiutare le cicogne a migrare lunga una nuova rotta affinché dopo possano continuare da sole negli anni successivi. E anche questo, secondo me, è un altro sogno che diventa realtà.

L’immagine che testimonia il volo in formazione effettuato da Achille Cesarano e il suo stormo di oche. Tutti i gusti son gusti: d’accordo che sono oche … ma cosa avranno visto mai nei confronti di Achille? Un bel ragazzo o un ottimo pilota? Un’ala fissa e rumorosa? Bah …

Il mondo degli umani e quello degli animali, seppur così vicini (viviamo praticamente insieme), sono in realtà abbastanza distanti. Sarà per questo che, ogni volta che la distanza si riduce, o meglio, ogni volta che ci illudiamo di aver ridotto la distanza tra noi e loro, proviamo un’intenza emozione. Da ragazzino desideravo ardentemente di essere un rondone, di volare via insieme alle mie cornacchie, ed anche di possedere un aeroplanino tutto mio, con il quale volare sopra la mia casa e salutare i miei genitori da lassù. Da grande ho realizzato quest’ultimo desiderio, ma gli altri… sono rimasti sogni.

Eppure, nella seconda metà degli anni ottanta, nel periodo pionieristico del volo ultraleggero, ho creduto di aver realizzato il sogno di volare con le cornacchie.

Facevo l’istruttore in una specie di club con scuola di volo, su un’aviosuperficie nei dintorni di Roma. Utilizzavamo i primi ultraleggeri tubi e tela di quegli anni e qualche deltamotore. Durante il decollo, subito dopo aver staccato le ruote da terra, passavo a pochi metri da alcune querciole che crescevano  di fianco alla pista. A volte vedevo volare via dai rami diverse cornacchie e per un brevissimo tempo ci trovavamo a volare insieme. Per me era una forte emozione.

Ma come ho detto, durava pochi istanti. All’epoca non sapevo nulla di qualcuno che potesse volare con gli uccelli per lunghi percorsi. L’impresa di Achille, come anche le imprese di Angelo d’Arrigo e di altri, è qualcosa che va oltre ogni immaginazione.

Per questo invito tutti a procurarsi questo suo libro.

L’ultima parte è dedicata proprio al resoconto di una migrazione di cicogne, guidate da Achille con l’utilizzo di un deltamotore progettato e costruito allo scopo. Anche qui troverete bellissime foto.

Le imprese di Achille non sono finite con quest’ultima impresa. Soltanto il libro finisce. Tutto ciò che ne segue può essere facilmente trovato in rete, articoli e filmati.

Un altro splendido scatto che immortala il decollo dell’autore di “Amore per l’aria” con le sue oche. Lui è quello a bordo del deltaplano a motore, per intenderci. In effetti l’amore di Achille non è solo per l’aria ma – non stentiamo a crederci –  per tutte le forme di vita che lo animano. Zanzare comprese?

Nella terza di copertina del libro, comunque, all’interno di una bustina trasparente incollata alla pagina, c’è un DVD. Contiene i filmati registrati durante il volo per la realizzazione del record di quota, con tanto di tracce audio delle comunicazioni tra lui e gli enti di controllo del traffico aereo.

Un bel libro da leggere, per trarne non soltanto l’emozione che ci trasmettono le vicende narrate, ma anche, per molti, una notevole fonte di ispirazione.

Non si sa mai da cosa può nascere il sogno di un bambino, né se questo sogno possa diventare desiderio nel ragazzo e infine talento in un uomo.

 Ma potrebbe nascere proprio da un libro come questo.

 



Recensione a cura di Evandro Detti (Brutus Flyer)

Didascalia a cura della Redazione di VOCI DI HANGAR


Amore per l’aria





 

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