Come un sottile strato di nubi

titolo: Come un sottile strato di nubi

autore: Maurizio Staid 

editore: IBN – Istituto Bibliografico Napoleone

anno di pubblicazione: 2022

ISBN: 8875655693




Certi autori sono come i cavalli di razza: ci si può scommettere sopra, certi di aver puntato su quello vincente.

Sarà pure squallido affermarlo … ma risponde perfettamente a questo teorema il caso di Maurizio Staid: un autore di razza. E che razza! Non appariscente, non pubblicizzato ma già molto promettente, Maurizio sta risultando vincente sulla lunga distanza. In che termini? Ve lo spiegheremo …

Cominciamo anzitutto del suo avvio … non certo come pilota militare o pilota civile professionista, no, ma in qualità di scrittore di narrativa aeronautica.

Una formazione di P-51 Mustang come quelli di cui narra Maurizio Staid nel suo libro che effettivamente proteggevano i bombardieri statunitensi nelle loro lunghe missioni dirette al cuore del territorio germanico. L’autonomia di questi caccia pesanti, il portentoso armamento e la loro elevata velocità (possibile grazie ad una potentissima motorizzazione unita all’adozione di uno dei primi profili alari laminari), li rendevano perfetti per quel tipo di missioni. (foto proveniente da Flickr.com)

Ebbene la sua parabola ascendente è cominciata con la timida ma convinta partecipazione alla VI edizione del premio letterario RACCONTI TRA LE NUVOLE (che organizziamo assieme ai nostri amici dell’HAG) nel 2018 con ben due racconti: “Gocce di memoria” giunto in finale piazzandosi a un’onorevolissima XI posizione e “Un tranquillo sabato al Gruppo” classificatosi invece al XXI posto.

E’ solo la prova generale che precede la pubblicazione del suo primo libro, “Brogliaccio di volo”, una raccolta di ottimi racconti che si annovera tra i migliori volumi nel panorama attuale della narrativa aeronautica italiana.

Ma la vera affermazione di Maurizio si consuma l’anno successivo con la sua seconda partecipazione al nostro Premio. E’ il 2019 e RACCONTI TRA LE NUVOLE è giusto alla sua VII edizione. Il nostro pilota-scrittore partecipa con il racconto intitolato “L’ultimo CR” e la giuria del premio lo ritiene meritevole di una III posizione in classifica. Non solo: la famiglia Rosatelli gli attribuisce il trofeo che reca il nome del loro congiunto in quanto valutato quale migliore tra una rosa di numerosi racconti dedicati alla figura del famoso progettista della Fiat, l’ing. Celestino Rosatelli.

La IV di copertina di “Come un sottile strato di nubi” che riprende, come nelle migliori tradizioni editoriali, il tema dello sfondo della copertina. Si tratta a tutti gli effetti di un romanzo di esordio giacché il primo volume pubblicato dall’autore era una raccolta di racconti e il secondo una sorta di romanzo-fiaba

Giusto il tempo per pubblicare il suo secondo libro “La banda delle quattro pinne”, stavolta in tema marinaresco, per rigettarsi nel 2020 ancora in RACCONTI TRA LE NUVOLE, VIII edizione con lo splendido racconto “Il bambino e l’aquilone”.

Infine, nel luglio 2022 il suo terzo libro ma in assoluto primo romanzo aeronautico dal titolo: “Come un sottile strato di nube”.

Ora comprenderete perché, quando siamo venuti a conoscenza della pubblicazione di quest’ultimo libro di Maurizio Staid, abbiamo puntato su di lui, ossia non abbiamo indugiato neanche un istante e abbiamo provveduto a procurarcelo, convinti di concederci il piacere di un’ottima lettura, certi che avremmo avuto a che fare con un capolavoro in miniatura della narrativa aeronautica italiana. Ebbene le nostre aspettative non sono state tradite, anzi, sono andate ben oltre ogni più rosea previsione sebbene, una volta girata l’ultima pagina ci siamo convinti che l’autore avesse superato brillantemente (ma anche inaspettatamente) l’ambito assai limitante del romanzo a tema aeronautico.

Una splendida immagine di un P-51 Mustang ancora oggi in condizioni di volo, protagonista del romanzo “Come un sottile strato di nubi” . Non ci è dato sapere quanto questo romanzo sia autobiografico, viceversa possiamo immaginare quanto l’autore sogni di volare con un Mustang: spesso. (foto proveniente da Flickr.com)

“Come un sottile strato di nube” non è infatti un romanzo dai contenuti esclusivamente aeronautici benché il titolo stesso e soprattutto la copertina lo lascino presagire, tutt’altro: guerra, dolore, e ancora amore indissolubile si alternano in una spirale avvincente che ci ha lasciato letteralmente stupiti. E dire che il prologo è decisamente in linea con quanto speravamo di leggere …

La vicenda si apre nel 1971 con lo squillo della sveglia telefonica in un “anonima stanza di albergo” in cui alloggia il protagonista e voce narrante, John Lo Russo, un valoroso italo-americano ex pilota da caccia pluridecorato della II Guerra Mondiale. E’ lui il comandante di un nuovissimo Boeing 747 Jumbo jet della compagnia statunitense Pan American e il suo risveglio è il prologo della sua ennesima missione: decollo da Buenos Aires con 263 passeggeri a bordo con destinazione aeroporto John Fitzgerald Kennedy di New York.

Niente di più aeronautico, non trovate?

La trama prevede poi un decollo al cardiopalma e quindi il rientro dell’abile comandante nel suo splendido attico di Manhattan dove lo attende sua moglie (annoiata e distante) nonché un’inaspettata busta chiusa senza affrancatura.

Ecco, giusto quel plico anonimo diventa il punto di snodo della trama che subisce una svolta imprevedibile: un flashback che ci condurrà nel passato di John, in volo, in guerra, a bordo del suo North American P-51 Mustang nei cieli italiani a ridosso delle Dolomiti, di scorta ai bombardieri Boeing B-24 Liberator diretti in Germania.

Ancora una splendida immagine frontale che pone in risalto la forma perfetta del P-51 Mustang (foto proveniente da www.flickr.com)

Fine del contenuto aeronautico.

Tutto il resto del libro è un alternarsi di episodi adrenalinici e colpi di scena, un susseguirsi di avvenimenti imprevisti e di fughe rocambolesche. Non mancano ovviamente personaggi tratteggiati con invidiabile verosimiglianza, azioni feroci, eccidi raccapriccianti come pure gesti di grande generosità e di coraggio. Insomma una miscela sapiente di sentimenti positivi e negativi in cui l’amore si distingue fra tutti perché inaspettato, perché sbocciato con genuinità e delicatezza, perché non conosce l’inclemenza del tempo e della distanza geografica.

Ovviamente non vi accenneremo di più … possiamo solo aggiungere che con “Come un sottile strato di nube” il nostro Maurizio ha dato prova di grande talento narrativo anche extra aeronautico e ne siamo lieti perché è uscito dal romanzo di nicchia, riservato ai soli appassionati di aviazione.

A proposito della trama del libro possiamo solo concludere rivelando che l’ultima pagina, anzi l’ultima riga del libro lascia il finale del romanzo virtualmente aperto, tuttavia l’epilogo è drammatico, toccante, struggente, quasi strappalacrime. A noi ha fatto venire un magone mitigato solo dall’intuizione che “Come un sottile strato di nubi” possa avere un seguito. Ce lo auguriamo di cuore perché il suo messaggio conclusivo è positivo: l’amore è eterno e si perpetua nelle persone che sono il frutto di questo amore.

Ora comprendete il perché di quanto sostenevamo all’inizio di questa recensione?

Ad ogni modo, dal punto di vista tecnico, il libro è piacevolissimo, la prosa è scorrevole e mai banale nonostante contenga brevi descrizioni dell’ambiente in cui si muovono i vari personaggi o altrettanto brevi riflessioni che conferiscono spessore alla vicenda narrata.

La classica formazione che gli equipaggi dei bombardieri pesanti B-24 Liberator adottavano per difendersi l’un l’altro dall’attacco dei veloci caccia nemici. E’ probabile che lo scatto sia stato effettuato da bordo di un caccia di scorta. E’ una delle situazione di volo narrate da Maurizio Staid nel suo romanzo (foto proveniente da www.flickr.com)

E’ innegabile che l’autore ami la sintesi giacché non esagera con le parole, non si lascia andare a pistolotti evocativi e infine utilizza in modo abile ma stringato il discorso indiretto affinché la trama si dipani rapidamente senza mai annoiare il lettore. Di contro i dialoghi, sottolineati da uno strategico corsivo oltre che dalle consuete virgolette inglesi, sono sempre molto funzionali alla vicenda narrata e danno voce ai sentimenti che i personaggi già accennano nelle loro azioni e nelle dinamica della storia; sono dialoghi verosimili, mai forzati, talvolta secchi nella loro tragicità ma sempre pertinenti, taluni scritti sfiorando delicatamente la tastiera, con il cuore in mano.

L’intreccio è appena un poco articolato ma non confonde il lettore benché abbia una prima parte che si ricollega alla fine del romanzo inframezzata da una lunga fase centrale ambientata nel nostro paese nel corso del conflitto mondiale. Si tratta comunque di un anello che ben si chiude e che, all’occorrenza, invita il lettore a tornare alle prime pagine per ripristinarlo nel caso di una lettura frazionata in più tappe.

Il numeroso equipaggio di un B-24 Liberator, il bombardiere strategico utilizzato dai reparti di bombardamento statunitensi durante il II conflitto mondiale. (foto proveniente da www.flickr.com)

Probabilmente ai lettori più smaliziati il romanzo apparirà banale e prevedibile(modello Liala o collana Harmony), viceversa a noi è risultato validissimo e, se fosse in nostro potere, lo proporremmo volentieri per farne un adattamento cinematografico o quello che, in linguaggio televisivo, si chiamerebbe una fiction. Il successo sarebbe assicurato! Il suo regista potrebbe essere Pupi Avati perché uno dei pochi registi capaci di visualizzare con delicatezza e pudore una sceneggiatura già perfetta così com’è.

Tornando al libro, la copertina è quanto di più pertinente potesse scegliere il curatore editoriale e la IV di copertina è estremamente esauriente con la biografia dell’autore e anche un’ottima sinossi; purtroppo non possiamo essere altrettanto benigni nei confronti dell’editore per quanto concerne la scelta delle dimensione dei caratteri di stampa: inspiegabilmente troppo minuti. Peccato perché la lettura – specie quella tutta d’un fiato come quella che abbiamo inevitabilmente praticato – può risultare affaticante. E questo sebbene la carta sia di ottima qualità (bianca e opaca) e i capitoli separino in modo impeccabile le varie fasi della narrazione.

Il mitragliere di coda del B-24 Liberator è uno dei personaggi cardine del bel romanzo “Come un sottile strato di nubi”. Questo scatto ritrae un vero mitragliere durante la II Guerra Mondiale e rende idea delle dimensioni del velivolo. Egli occupava una delle torrette di difesa del bombardiere ed era il membro dell’equipaggio probabilmente più esposto al fuoco nemico (foto proveniente da www.flickr.com)

Inoltre non è dato sapere l’autore del bel disegno che ritrae il Mustang in volo e dunque non sappiamo se l’immagine è originale o se sia stata adattata allo scopo.

Impreziosiscono il testo alcuni aforismi di gran pregio che sottolineano e quasi anticipano il testo che li segue; assolutamente pregevoli sono le brevi poesie che troviamo all’interno della narrazione tanto che viene da chiederci se sono frutto dell’estro poetico dell’autore o di un’agente esterno di sesso femminile che le abbia concesse all’autore per collocarle ad arte.

Il colossale Boeing 747, confidenzialmente soprannominato “jumbo jet”, con la livrea della compagnia Pan American World Airways che, verosimilmente, potrebbe essere stato il famoso “volo 657” narrato nel romanzo. In effetti questi velivoli cominciarono a svolgere il loro servizio in seno alla compagnia statunitense a partire dal 1971 per terminarlo nel 1991 come velivolo passeggeri, quindi convertiti a cargo o definitivamente radiati. L’esemplare qui ritratto fu immortalato, pronto al decollo, all’aeroporto di London Gatwick in Gran Bretagna nel giugno 1991 diretto negli Stati Uniti, esattamente a Miami. Fatte le dovute considerazioni temporali, è probabile che l’autore non abbia mai volato su questo tipo d velivolo ma non stentiamo a credere che il 747 costituisca per molti piloti moderni una sorta di mito del passato, Maurizio Staid compreso (foto proveniente da www.flickr.com)

E concludiamo questa breve recensione menzionando una riflessione che riteniamo assolutamente degna di essere riportata, affermazione che apre il libro e che è il suo stesso manifesto:

“… un sottile strato, leggero, impalpabile, che separa sogni e realtà, che si veste di rosa quando il giorno muore, drappo nero nelle albe piovose. Di questo è fatta la vita, un sottile strato di nubi …”

Come non condividerla pienamente con Maurizio?

Permetteteci un’ultimissima nota: l’acquisto del libro aiuterà in modo concreto l’Area Solidarietà Alitalia Onlus nei suoi progetti umanitari. Conoscendo l’autore e il suo impegno nel volontariato sappiamo per certo che egli ci tiene più di ogni altro complimento o manifestazione di apprezzamento per la sua opera letteraria. 

Quando un libro può fare anche del bene!





Recensione e didascalie a cura della Redazione di VOCI DI HANGAR





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