Manuale pratico per la licenza di P.P.

titolo: Manuale pratico per la licenza di pilota privato

autore: Lorenzo Carrozzoni

editore: IBN Editore

anno di pubblicazione: 2018

ISBN: 9788875654146




Non sapevo che Lorenzo Carrozzoni, istruttore del nostro Aeroclub di Rieti, avesse scritto un manuale pratico per la licenza di pilota privato. Per il suo carattere schivo e modesto l’autore non ne aveva parlato granché, evidentemente. Poi ne ho scoperto due copie in segreteria.

Il volume adesso in mio possesso è uno di quei due.

La prima impressione che ho avuto di questo libro si potrebbe condensare in una sola parola: simpatico.

Si, un libro può essere anche simpatico. Il colore della copertina, bianco latte, con il disegno stilizzato di un aereo ad ala alta, forse un P66C, di colore rosso, sovrastato dal titolo, scritto con caratteri ben scelti e dal colore ben scelto anche quello, attira lo sguardo e suscita un sentimento di simpatia.

Ma ci sono altri aggettivi che lo possono descrivere altrettanto bene. Essenziale, per esempio. Ad un esame rapido del contenuto si nota subito che gli argomenti trattati sono stati accuratamente scelti proprio per la loro essenzialità, selezionati con cura tra tutti in modo da dare al lettore l’immediato accesso ai concetti che servono, senza disperdere energie preziose in direzioni diverse.

Infatti, un altro aggettivo che descrive questo manuale è quello riportato nel titolo stesso: pratico.

La IV di copertina del libro di Lorenzo Carrozzoni – come nella migliore tradizione editoriale – ritrae l’autore e il suo fido disegnatore Jose Ogando. Alle loro spalle si intravede  invece la fusoliera di un omni presente di P66 Charlie.

Ci troviamo tra le mani un simpatico ed essenziale manuale pratico.

Il primo capitolo si intitola “L’aeroplano e l’aeroporto”. Sono due argomenti dei quali si potrebbe parlare per ore, anzi per giorni. Ma giustamente Lorenzo ne parla qui in maniera stringata, evidenziando solo ciò che serve sapere subito per poter comprendere la macchina e l’ambiente nel quale opera. E’ fuori discussione che un aereo, per volare, deve operare da un aeroporto.

La descrizione dell’aeroplano è basata su un tipo di macchina standard, il P66 Charlie. Pur essendo questo un modello quasi scomparso dallo scenario dell’Aviazione generale, resta tuttavia validissimo, essendo stato concepito proprio come addestratore basico ed anche avanzato per il conseguimento della licenza di pilota privato. Ciò che vale per il P66 vale altrettanto per altre macchine dello stesso tipo, come il Cessna 150, 152 e 172. E vale per tutti gli aerei ultraleggeri che operano nel Volo da Diporto e Sportivo.

Lorenzo descrive tutto ciò che bisogna sapere di questo aereo, la fusoliera, gli strumenti, i comandi, la radio etc. Un primo disegno della fusoliera con la nomenclatura delle sue parti essenziali rende chiaro di cosa si parla nel capitolo.

Il secondo disegno rappresenta il cruscotto, con gli strumenti, i comandi di volo, la manetta del gas, la bussola e la linea degli interruttori.

Poi parla dell’aeroporto. Il terzo disegno è la rappresentazione grafica di una pista, con le vie di rullaggio, il piazzale, la Torre di Controllo, la manica a vento. E relativa nomenclatura.

Per iniziare non serve di più. Del resto, ogni argomento aeronautico è suscettibile di approfondimenti notevoli, con tutta la normativa che li riguarda.

Questo primo capitolo si può considerare come una sorta di Missione zero, fatta a terra, con lo scopo di introdurre concetti e vocaboli necessari ad evitare fraintendimenti nella lezione pratica successiva, che sarà in volo e che potremmo chiamare Missione uno.

Non è mia intenzione descrivere ogni capitolo del manuale, ma forse è bene dire che il secondo capitolo parla subito del volo per assetti. E questo è un argomento di estrema importanza. Bene ha fatto Lorenzo a metterlo all’inizio. L’allievo deve prendere consapevolezza sin da subito dell’importanza di volare per assetti, perché questo sarà il suo pane quotidiano in tutta la sua carriera di pilota, dal semplice volo a vista fino al volo strumentale, che imparerà se vorrà andare oltre fino a fare di questa attività una professione.

Il volo per assetti è l’essenza del volo in ogni sua forma. Lo sanno bene i piloti di aliante, i quali, volando senza avere un motore, possono fare riferimento solo all’assetto per stabilire le varie velocità.

Anche in questo capitolo ci sono diversi disegni esplicativi, molto ben fatti.

Andando avanti nei vari capitoli troviamo le missioni di volo che costituiscono la progressione didattica tipica, sempre trattata in maniera chiara e semplice. I disegni aiutano nella comprensione.

Perciò l’allievo può usare questo manuale sia per studiare ogni missione prima di effettuarla in volo ed avere le idee già chiare su cosa lo aspetta nel volo pratico, sia per rivedere l’argomento dopo il volo, a terra e senza avere la mente impegnata da una moltitudine di input e di distrazioni.

Sebbene stilizzato, il Partenavia P66 Charlie è il velivolo utilizzato dal disegnatore Josè Ogando per esplicitare il testo di questo manuale “pratico”. In effetti Lorenzo Carrozzoni ha svolto su quel modello di velivolo molte ore di volo istruzionali e probabilmente anche diverse a beneficio dello stesso Ogando. Inoltre il Charlie è rimasto nel cuore di molti piloti privati italiani in quanto per diversi anni e in diverse scuole di volo del nostro paese ha svolto onestamente il ruolo di addestratore. Nonostante alcuni vizi di impostazione (ad esempio motore ormai superato con una potenza non certo in esubero considerato il peso della cellula e del carico utile) e qualche altro piccolo problema dimostrato in fase di esercizio, ebbene nel lungo periodo si è dimostrato solido e affidabile lasciando un ottimo ricordo di sè. I piloti infatti ne hanno sempre apprezzato la piacevolezza di pilotaggio nonché la solidità della struttura. L’esemplare ritratto è il mitico I-IADF in forza ancora oggi presso l’Aeroclub dell’Aquila a bordo del quale proprio l’autore ha lungamente volato e istruito nel corso degli ultimi anni (foto proveniente da www.flickr.com)

Molto utile e proficuo davvero.

Ma ora vorrei mettere in luce un altro pregio di questo manuale.

Dopo aver visto tanti altri manuali di volo e conoscendo la loro struttura, ho sempre sentito la necessità di trovare descritte in maniera più efficace certe manovre importantissime, la cui comprensione chiara e precisa aiuta, secondo me, nella progressione dell’apprendimento. Molti manuali ne parlano in modo troppo complicato e gli argomenti si confondono in un mare di concetti troppo dispersivi. Qui no. Lorenzo li spiega in maniera mirata, chiara e semplice, senza inutili complicazioni troppo scientifiche e con disegno a corredo.

Parlo, ad esempio, della differenza tra salita rapida e salita ripida. Della discesa veloce. Della virata stretta. Dell’atterraggio con il vento di traverso. Tutti argomenti che potranno essere studiati in maniera più approfondita in un secondo tempo, utilizzando altri libri. Ma in una fase iniziale si sente la necessità di avere poche idee, ma molto chiare.

Non mancano capitoli che parlano degli spazi aerei, delle radioassistenze alla navigazione e delle carte aeronautiche. Argomenti, questi, che si possono trattare in modo essenziale riferito alla navigazione dal momento che non passa giorno senza che cambi qualcosa nella normativa di riferimento. Sarà compito del pilota mantenersi aggiornato costantemente, consultando pubblicazioni e siti di riferimento. Ma per farlo deve conoscerne le basi, che sono proprio quelle contenute in questo manuale.

Un primo piano in chiaroscuro dell’autore ritratto – neanche a dirlo – a bordo di un velivolo scuola. Nel caso specifico si tratta di un velivolo Piper PA 28 che costituisce il fiore all’occhiello dalla flotta degli aeromobili a motore dell’Aeroclub di Rieti(foto proveniente dal sito dell’editore www.ibn.it)

L’ultimo capitolo è un inedito totale. Non ricordo di avere mai letto niente al riguardo su nessun manuale, ma potrei sbagliare. Si tratta, come dice il titolo, di una necessità assoluta che il pilota deve cercare di soddisfare per il buon andamento di ogni navigazione: pensare avanti all’aeroplano.

In altre parole il pilota non si deve mai trovare impreparato di fronte a nessuna condizione di volo. L’aereo va veloce, ma il pensiero lo deve sempre precedere. A volte le cose vanno proprio anticipate, altrimenti saremo sempre in ritardo e… questo in volo non va bene.

Per raggiungere questa condizione bisogna essere preparati, addestrati e bisogna avere le idee più chiare possibile.

Il manuale di Lorenzo serve proprio a questo.

Per i disegni Lorenzo si è rivolto ad un amico disegnatore che ha fatto un lavoro davvero egregio. I disegni sono bellissimi, chiari e precisi. E ce ne sono una marea in tutto il libro.

Nella quarta di copertina troviamo una foto dell’autore insieme al suo amico disegnatore, sotto l’ala di un P66 Charlie. La foto è un po’ piccola, ma va bene ugualmente.

Il libro si può trovare sul sito di IBN, loro spediscono ovunque. Per chi abita a Roma occorre recarsi in via dei Marsi, 57 alla libreria Aviolibri. Il quartiere è quello storico di San Lorenzo. Aviolibri dispone anch’essa di un valido sito web con la possibilità di acquisti on-line. Altrimenti presso gli abituali rivenditori virtuali o reali.





Recensione a cura di Evandro Aldo Detti (Brutus Flyer)

Didascalie a cura della Redazione di VOCI DI HANGAR





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