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I vincitori, la classifica finale



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Non senza difficoltà, i nostri magnifici sette membri della giuria della VII edizione del Premio letterario “RACCONTI TRA LE NUVOLE” hanno espresso le loro valutazioni riguardo i 41 racconti pervenuti alla Segreteria del Premio.

Ecco dunque la classifica finale:



1) LIBERO VOLO – Paolo Caminiti



2) VENTITRE’ SETTEMBRE 1945 – Clelia Accardo

3) L’ULTIMO CR – Maurizio Staid

4) CELESTINO ROSATELLI – Claudio Di Blasio

5) DUNQUE IL METALLO FUNZIONA – Simone Censi

6) DEBITO DI GUERRA – Pier Francesco Grazioli

7) I GIORNI DEL SILENZIO – Laura Gallo

8) DAL BECCACCINO AL CR – Rosario Trimarchi

9) VOGLIO VOLARE – Maria Fazio

9) UNA NUVOLA PASSATA TROPPO IN FRETTA – Amalia Cavotti

10) UNA STORIA CON LE ALI – Bruno Bolognesi

11) L’UNIVERSO UN SOGNO NEL CUORE – Maria Iannaccone

12) CIAO, SONO VOYAGER 1 – Santi Epasto

13) NONNO E’ UN PILOTA – Patrizia Serveli

14) LA LEGGENDA DI CELESTINO – Elisabetta Benenati

15) LA GABBIANELLA ALL’OMBRA DEL TORRAZZO – Stefania Granata

16) IL FALCO E L’AQUILA – Roberto Paradiso

17) UNA SERATA DI FINE INVERNO.STORIA DI UN SOGNO PER CASO – Michele Meloni

18) CHI LA DURA LA VINCE – Evandro Detti

19) IN VOLO CON ZIA SUSY – Roberto Ferri

20) LA VAGABONDA DELLE STELLE – Massimo Monetti



cui si aggiungono, tutti a pari merito, classificati alla XXI) posizione e in ordine rigorosamente disordinata:



#  FANTASIA D’ALI- Maria Teresa Limonta

#  MA NON HAI PAURA QUANDO SEI LASSU’ – Luigi Cantini

#  CAPELLI ROSSI – Francesco Paolo Videtta

#  L’AEROPORTO – Massimo La Pegna

#  FLIGHT SIMULATOR – Giovanni Maria Pedrani

#  IL CIELO SOPRA BERLINO – Anna Pasquini

#  UN FALCO NEL CUORE – Alessandro Porri

#  LEONARDO DIARIO DI VOLO – Rosita Matera

#  L’ALBA DELLE FATE – Agnese Pelliconi

#  PENSIERI SOSPESI IN MONGOLFIERA – Paola Trinca Corridor

#  LA STELLA PERDUTA – Francesco Brusò

#  LA MAGIA DELLE NUVOLE – Maddalena Schiavi Medas

#  LESS IS MORE (L’ULTIMO VOLO DELLO SPARVIERO) – Massimo Bencivenga

#  IL PARTICOLARE DELL’AERONAUTICA – Marco Loperfido

#  ALI E PALLONE – Annalisa Amadei

#  VIAGGIAVA TRA LE NUVOLE CON ALI D’ACCIAIO – Maria Cristina Sabella

#  VORREI POTER VOLARE – Alessandro Corsi

#  BISMILLAH – Loretta Buda

#  OLTRE LE NUVOLE – Annunziata Luppino

#  LEGGERO COME IL VENTO – Concetta Figura

Anche VR Medical, nella persona del suo amministratore, ha decretato il vincitore del premio speciale intitolato all’azienda VR Medical appunto. Ebbene il vincitore è il racconto:

VENTITRE’ SETTEMBRE 1945 – Clelia Accardo

Rallegramenti ai due vincitori e ai finalisti tutti.

C’è inoltre un riconoscimento fuori programma che gli organizzatori del Premio e lo sponsor VR Medical intendono attribuire al racconto:

Il sogno di volare – Noemi Carta

la cui autrice, a soli otto anni, ha sentito il desiderio di partecipare al Premio. Il regolamento non prevedeva che potessero partecipare autori/autrici di così tenera età … dovremo rivederlo perché Noemi ci hai dimostrato questa lacuna. Grazie, Noemi.

La VII edizione ha riservato una piacevole sorpresa: un ex equo in IX) posizione … dunque, ai 20 finalisti che vedranno pubblicati le loro composizioni all’interno dell’antologia del Premio – edizione 2019, si aggiungerà un extra bonus con grande gioia dei nostri lettori.

Ricordiamo che, per gli altri partecipanti, tutti classificati alla XXI) posizione, la pubblicazione avverrà attraverso le pagine del sito web VOCI DI HANGAR. A loro verrà riservato un ampio angolo dell’hangar con acclusa biografia dell’autore, sinossi e recensione della Redazione.

Ovviamente sarà cura della Segreteria del Premio informare a mezzo e-mail tutti gli autori circa l’esito finale della loro partecipazione alla VII edizione di “RACCONTI TRA LE NUVOLE”.

A questo punto, a nome degli organizzatori, permetteteci di ringraziare coloro che, pur partecipando con impegno e passione, non sono giunti in finale. Grazie per essere stati “dei nostri”, per esservi messi in gioco e per aver declinato a modo vostro il cielo, il volo e il mondo aeronautico in tutte le sue sfumature. Grazie davvero.

Ci auguriamo che la sensibilità, le “storie”, il talento letterario di chi non è stato premiato in questa edizione possa trovare il giusto riconoscimento … magari non più tardi della prossima edizione del Premio. Ci contiamo!

Per qualsiasi informazione:                           

www.raccontitralenuvole.it

                                                                       www.vocidihangar.it

 



I 20 racconti finalisti



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Non senza difficoltà, i nostri magnifici membri della giuria della VII edizione del Premio letterario “RACCONTI TRA LE NUVOLE” hanno decretato, come da regolamento, i 20 finalisti della sezione letteraria.

Eccoli in ordine rigorosamente alfabetico di autore:



# VENTITRE’ SETTEMBRE 1945 – Clelia Accardo

# LA LEGGENDA DI CELESTINO – Elisabetta Benenati

# UNA STORIA CON LE ALI – Bruno Bolognesi

# LIBERO VOLO – Paolo Caminiti

# UNA NUVOLA PASSATA TROPPO IN FRETTA – Amalia Cavotti

# DUNQUE IL METALLO FUNZIONA – Simone Censi

# CELESTINO ROSATELLI – Claudio Di Blasio

# CHI LA DURA LA VINCE – Evandro Detti

# CIAO, SONO VOYAGER 1 – Santi Epasto

# VOGLIO VOLARE – Maria Fazio

# IN VOLO CON ZIA SUSY – Roberto Ferri

# I GIORNI DEL SILENZIO – Laura Gallo

# LA GABBIANELLA ALL’OMBRA DEL TORRAZZO – Stefania Granata

# DEBITO DI GUERRA – Pier Francesco Grazioli

# L’UNIVERSO UN SOGNO NEL CUORE – Maria Iannaccone

# UNA SERATA DI FINE INVERNO. STORIA DI UN SOGNO PER CASO – Michele Meloni

# LA VAGABONDA DELLE STELLE – Massimo Monetti

# IL FALCO E L’AQUILA – Roberto Paradiso

# NONNO E’ UN PILOTA – Patrizia Serveli

# L’ULTIMO CR – Maurizio Staid

# DAL BECCACCINO AL CR – Rosario Trimarchi



Occorrerà attendere fino al 1 settembre per apprendere finalmente i vincitori nonché la classifica generale con l’elenco dettagliato dei piazzamenti.

Ovviamente sarà cura della Segreteria del Premio informare a mezzo e-mail tutti gli circa l’esito finale della loro partecipazione alla VII edizione di “RACCONTI TRA LE NUVOLE”.

A questo punto, a nome degli organizzatori, permetteteci di ringraziare coloro che, pur partecipando con impegno e passione, non sono giunti in finale. Grazie per essere stati “dei nostri”, per esservi messi in gioco e per aver declinato a modo vostro il cielo, il volo e il mondo aeronautico in tutte le sue sfumature. Grazie davvero.

Ai finalisti auguriamo invece il nostro proverbiale “in becco all’aquila” affinché possano raggiungere la posizione di classifica che più meritano.

La Segreteria del Premio

 

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Ustica, i fatti e le fake news

titolo: Ustica, i fatti e le fake news

autore:  Franco Bonazzi – Francesco Farinelli

editore: Logisma

anno di pubblicazione: 2019

ISBN: 978-88-94926-18-7

 





 

Sono rimasto sorpreso nel vedermi capitare fra le mani un ennesimo libro sul tragico epilogo del volo del DC9 Itavia che precipitò in mare dalle parti dell’isola di Ustica nel 1980. Avevo letto diversi libri sull’argomento. Ognuno prendeva in esame la notevole mole di elementi relativi, non solo al volo, ma anche a tutta la situazione politica internazionale di quel momento. Ognuno cercava di formulare delle ipotesi plausibili, ma nessuno riusciva a mettere esattamente a fuoco la vera causa del disastro. Ogni libro indicava una delle cause possibili come quella più probabile e utilizzava gli elementi disponibili in modo da poterla sostenere. E le cause possibili erano già diverse sin dall’inizio.

Si pensava ad una guerra aerea avvenuta nel mediterraneo, con caccia di diverse nazionalità che inseguivano un caccia libico, un MIG 23, che si era messo in formazione sotto l’aereo civile dell’Itavia per non farsi vedere dai radar. Il suo scopo era quello di attraversare abusivamente lo spazio aereo italiano e raggiungere la Libia, proveniente dalle officine aeronautiche che avevano sede nella Yugoslavia.

Giusto per ricostruire la dinamica di quanto avvenne … che è anche quello che tentato di fare, in particolare, uno degli autori,Francesco Farinelli. Egli è dottore di ricerca in storia. Ha iniziato a occuparsi del caso Ustica nel 2010, durante le ricerche per la sua tesi di dottorato presso l’Università di Bologna dal titolo: “La drammatizzazione della storia”. È autore di articoli e saggi in tema di radicalizzazione e terrorismo. Lavora come direttore di ricerca per la European Foundation for Democracy di Bruxelles ed è membro del pool di esperti RAN, Radicalisation Awareness Network, istituito dalla Commissione europea.

Una cosa possibile. Ma sommersa da una gran mole di dichiarazioni e smentite che, di fatto, lasciavano tutto allo stato, appunto, di ipotesi.

Si pensava ad una bomba a bordo, ma anche questa possibilità aveva sostenitori e oppositori, che usavano gli stessi elementi per sostenerla o negarla. Potenza della dialettica…

Qualcuno aveva messo in evidenza le condizioni economiche della società Itavia. Gli aerei non ricevevano le dovute manutenzioni e proprio quel DC9, in un precedente volo, aveva manifestato problemi di forti vibrazioni. Le vibrazioni, per una macchina che vola, sono una cosa deleteria, specie se superano certi valori e persistono a lungo. Ma è anche vero che la robustezza di un aereo di linea è notevole. Difficile che si possa smantellare in volo come se fosse esploso.

Qualcun altro aveva ipotizzato che il Mig 23 potesse aver superato il DC9 per sfuggire ai caccia nemici, coinvolgendolo così nella propria turbolenza di scia, notoriamente temibile. Ma per quanto temibile, la turbolenza di un aereo non potrebbe certamente smembrare un liner. Altrimenti che ne sarebbe di qualunque aereo passeggeri in caso di attraversamento di uno spazio aereo interessato da condizioni di turbolenza in aria chiara (C.A.T. che sta per Clear Air Turbolence), la peggiore esistente?

Il volume intitolato: “USTICA, I FATTI E LE FAKE NEWS – Cronaca di una storia italiana fra Prima e Seconda Repubblica” si aggiunge alla chilometrica lista di libri (nonché film, inchieste giornalistiche televisive e addirittura canzoni) dedicate alla strage di Ustica. I-TIGI, queste le marche del DC-9 Itavia, al momento della sua disintegrazione, volava a circa 7000 m di quota e a una velocità di crociera di 800 km/h. Nell’incidente morirono tutti gli 81 occupanti dell’aeromobile, tra passeggeri ed equipaggio.  La foto ritrae la parte frontale del velivolo così come lo ha visto, seppure attraverso l’occhio digitale di una fotocamera,  Christian Boltanski che ha visitato, a Bologna, il  27/06/2007 il sito ove è stato traferito al termine della lunghissima inchiesta della magistratura.  Ricorreva il 27mo  anniversario della strage e il museo veniva aperto al pubblico per l’inaugurazione, presenti il sindaco Sergio Cofferati, il ministro Giovanna Melandri e la senatrice Daria Bonfietti.

Per ognuna di queste ipotesi esistevano forti indizi nella situazione di quel periodo. Si poteva sostenere tutto e il contrario di tutto.

L’ipotesi della bomba a bordo era stata subito fatta, ma era stata anche accantonata, per lasciare il posto ad ipotesi più evidenti, forse, oppure più convenienti, o solo più “suggestive”. E le fazioni politiche che avevano interesse a far prevalere una teoria piuttosto che un’altra si diedero subito da fare.

Il velivolo dell’Itavia si disintegrò e cadde in un braccio di mare del Tirreno meridionale compreso tra le isole di Ponza e Ustica a circa una sessantina di kilometri in linea d’aria dalle coste siciliane. In quel tratto la profondità del Tirreno supera i 3000 metri e questo costituì per anni il notevole impedimento per il recupero dei rottami del velivolo. Ci si mise di mezzo anche una sedicente società di recupero francese in odore di essere gestita dai servizi segreti francesi: l’ennesimo depistaggio, l’ennesimo tentativo di insabbiare quanto accadde.

Sin dall’inizio la faccenda divenne un guazzabuglio infernale, di proporzioni sempre maggiori.

Nel libro tutte queste teorie sono ben presenti e analizzate, messe in luce sotto diversi punti di vista.

In questo nuovo libro ho ritrovato gran parte delle cose che già sapevo, per aver letto gli altri libri e per motivi personali.

I motivi personali riguardano il fatto che nel 1980 avevo appena lasciato l’Aeronautica Militare. Ero fuori, facevo un altro lavoro, ma ero rimasto sempre nell’ambito aeronautico e, ovviamente, conoscevo tante persone, molti controllori del traffico aereo, compresi alcuni di quelli coinvolti, in modi diversi, in questo fatto. Alcun di loro frequentavano la mia famiglia e quindi ero stato davvero a contatto con la vicenda.

L’articolo con cui il quotidiano di Roma annunciava quella che poi fu definita una strage. L’indagine lunghissima e travagliatissima riempì i quotidiani e i telegiornali per molti anni a seguire, per non parlare di reportage giornalistici più o meno sensazionalistici che periodicamente apparirono in tv. Per i ragazzi nati nel nuovo secolo è però solo un eco lontano di qualcosa di torbido mai chiarito ancora oggi, una delle tante pagine oscure della storia italiana recente.

Però nessuna di queste persone ha mai detto di conoscere la causa del disastro. Nessuno sapeva davvero cosa fosse successo. Anzi, proprio loro avrebbero voluto ardentemente saperlo.

Ognuno conosceva la propria piccola parte.

Si era perso un aereo. Era scomparso dai radar. Erano state avviate le procedure di ricerca previste in questi casi. Di più non si sapeva.

Nei giorni successivi tutti noi cercavamo sulle pagine dei quotidiani gli sviluppi delle ricerche, in attesa di conoscere la verità.

Quella che ancora oggi manca all’appello.

Non senza difficoltà, dopo che il 96% dei rottami del velivolo erano stati recuperati e riassemblati in un simulacro presso un hangar dell’aeroporto militare di Pratica di Mare; una volta terminate le inchieste e le indagini tecnico-scientifiche, nel 2006 il velivolo fu trasferito e sistemato, grazie al contributo dei Vigili del Fuoco di Roma, nel Museo della Memoria di Ustica, approntato appositamente a Bologna, la città da cui il velivolo era decollato. Questa foto ritrae proprio quel luogo.

Diciamo subito che in questo libro la verità non viene rivelata. E, per ammissione degli stessi autori, non è questo lo scopo che si erano prefissi nello scriverlo.

Il loro intento è contenuto nelle ultime tre righe della presentazione della quarta di copertina: “Questo libro vuole ripercorrere quanto accaduto dal 1980 a oggi separando i fatti dalle false notizie. Perché non può esistere alcuna verità laddove il verosimile viene confuso con il vero e le opinioni tradiscono le fonti documentali della storia”.

Ho letto tutto il contenuto con grande interesse e posso dire che lo scopo di separare i fatti dalle false notizie, quelle che oggi si chiamano “fake news”, è stato raggiunto. Gli autori hanno sistematicamente preso in esame ogni singolo elemento, spiegandolo con la perizia che soltanto uno storico e un pilota sperimentale, uniti nel compito, possono fare. Hanno separato i fatti dalle chiacchiere di corridoio, che nel corso degli anni avevano assunto il rango di fatti inconfutabili, ad opera dei media e della loro autorevolezza. Hanno indicato, dove possibile, quali interessi politici avevano sostenuto le varie tesi, anche quando queste erano perfino assurde.

Il velivolo Douglas DC-9 della compagnia aerea italiana Itavia, identificato come volo IH870, era decollato dall’aeroporto di Bologna – Borgo Panigale e stava volando all’interno dell’aerovia denominata “Ambra 13” diretto all’aeroporto palermitano di Punta Raisi; perse il contatto radio con il controllo del traffico aereo sito sull’aeroporto di Roma-Ciampino, responsabile in quel settore e scomparve anche dagli schermi radar degli operatori dei centri radar Poggio Ballone, Grosseto, Ciampino e Licola che ne potevano osservarne la condotta di volo.

Hanno addirittura messo in luce l’opera dei cosiddetti periti, che veri periti non erano, ma che hanno prodotto documenti autorevoli, usati in tempi successivi come riferimento per ulteriori “analisi”.

Ci sono volute tutte le 368 pagine del libro per passare in rassegna la gran quantità di fango che si era accumulato nel corso dei decenni.

Gli autori sembrano orientati verso una delle ipotesi, quella della bomba a bordo. Anche se si sa chi potrebbe aver avuto interesse a compiere una cosa del genere, si sapeva anche all’epoca, nessuno ha mai rivendicato nulla e con gli elementi disponibili non si può provare veramente alcunché.

Tutte le ipotesi restano ancora aperte e lo resteranno finché qualcosa di nuovo, di risolutivo, non verrà fuori.

Non so se l’ipotesi della bomba sia quella giusta oppure no. Come ripeto, ad oggi la verità è ancora celata chissà dove. Non so nemmeno se verrà mai fuori.

Però, per chi fosse interessato a vedere un po’ più chiaramente i fatti, ben separati dalle fake news, questo libro è indispensabile.

Dopo, ognuno si potrà fare la propria idea personale.

 



Recensione a cura di Evandro A. Detti (Brutus Flyer).

Didascalie a cura della Redazione di VOCI DI HANGAR


Ustica, i fatti e le fake news

Ustica, i fatti e le fake news





Atterrati!



 

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E’ felicemente atterrata, come da piano di volo, domenica 30 giugno alle ore 23:59 e 59 secondi locali, meridiano del centro d’Italia, la VIIa edizione del Premio letterario RACCONTI TRA LE NUVOLE, ossia è scaduto il termine ultimo di presentazione dei racconti per partecipare al Premio, unico nel suo genere, che si prefigge di diffondere la cultura aeronautica nonché la memoria storica aeronautica attraverso la scrittura creativa.

Gli organizzatori del Premio, l’HISTORICAL AIRCRAFT GROUP (HAG, appunto) benemerita associazione composta dagli appassionati di volo che recuperano e fanno volare aeromobili storici dal passato glorioso e VOCI di HANGAR, il sito web di letteratura aeronautica e non solo, hanno sfatato il mito della crisi del settimo anno grazie alla collaborazione della prestigiosa rivista aeronautica VFR AVIATION, a una sinergia con la FISA (Fondazione Internazionale per lo sviluppo aeronautico) e il supporto economico di VR MEDICAL, azienda farmaceutica che ha sviluppato dei prodotti per il trattamento non chirurgico dell’artrosi, fratture ossee, tendiniti e neuropatie, oltre alla salute della donna. Non ultimo, da quest’anno, si è presa anche cura della nuova letteratura aeronautica italiana.

Numerosi i racconti giunti nell’ultimo giorno utile (ben dieci!) tanto che la Segreteria li sta ancora vagliando prima di darne ufficialmente il “ricevuto” e, ad ora, non ci è ancora dato sapere il numero complessivo dei testi partecipanti a questa edizione. Purtroppo alcuni racconti non stati accettati dalla Segreteria del Premio in quanto non conformi ai requisiti previsti dal regolamento del Premio, in particolare a quello fondamentale secondo cui il testo presentato deve essere un racconto anziché una fiaba/favola.

Diversi gli autori/autrici che per la prima volta si sono lanciati senza paracadute in questo confronto letterario come pure numerosi sono gli affezionati narratori/narratrici che hanno inviato i loro racconti sebbene con all’attivo già diverse partecipazioni al Premio con risultati, in taluni casi, anche assai notevoli. Benvenuti ai primi, bentornati ai secondi.

Sono inoltre pervenuti alcuni racconti, indubbiamente più audaci di altri, che hanno quale protagonista il personaggio storico scelto per questa edizione, l’ing. Celestino Rosatelli, e dunque godranno di un bonus supplementare rispetto agli altri.

Al momento, la giuria del Premio, è impegnata nel febbrile lavoro di lettura e valutazione del materiale ricevuto. Ai giurati, provenienti dal mondo dell’editoria e del volo, spetta dunque l’ingrato compito di decretare i 3 vincitori e i 17 finalisti della sezione letteraria i cui racconti costituiranno il contenuto dell’antologia del Premio pubblicata da Logisma che ormai è l’editore del Premio per antonomasia. Gli altri racconti, tutti classificati indistintamente in una virtuale XXIma posizione, troveranno ospitalità nel grande hangar di VOCI DI HANGAR, appunto.

Appuntamento perciò al 01 agosto per apprendere il nome dei 20 finalisti e dei XXImi classificati.

Un sincero ringraziamento a quanti si sono cimentati nella scrittura di soggetti aeronautici; dalla Segreteria del Premio giunga loro il nostro più che mai beneaugurale “in becco all’aquila”.

La Segreteria del Premio

 

Per qualsiasi informazione:

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In corto finale

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E’ ormai in corto finale la VIIa edizione di RACCONTI TRA LE NUVOLE, il premio letterario organizzato dall’associazione di velivoli storici HAG, Historical Aircraft Group, e dal sito di letteratura aeronautica VOCI di HANGAR con la collaborazione della rivista VFR AVIATION e della FISA, Fondazione Internazionale per lo sviluppo aeronautico e il supporto economico di VR MEDICAL, azienda farmaceutica che ha sviluppato dei prodotti per il trattamento non chirurgico dell’artrosi, fratture ossee, tendiniti e neuropatie, oltre alla salute della donna. Per ultimo si sta prendendo anche cura della nuova letteratura aeronautica italiana.

L’azienda farmaceutica che ha sviluppato lenti a contatto innovative e prodotti specifici per la loro cura, prodotti terapeutici e chirurgici per l’ortopedia e medicina dello sport e tecnologie avanzate per la guarigione delle lesioni cutanee

Rimane ancora una settimana all’atterraggio di questa edizione che – lo ricordiamo – giungerà in aeroporto domenica 30 giugno alle ore 23:59 e 59 secondi, ora locale di Rieti (centro d’Italia). Dunque vi esortiamo a rompere gli indugi e inviarci il vostro racconto corredato di sinossi, biografia e scheda di partecipazione.

Ai fini squisitamente statistici, vi preghiamo altresì di comunicarci il canale attraverso il quale avete conosciuto il Premio (passaparola, sito web, Facebook, newsletter, ecc); potrete inserire questa informazione di servizio nella e-mail con cui invierete il materiale di partecipazione.

Al momento sono giunti alla Segreteria del Premio circa 30 racconti ma confidiamo che altrettanti ne arrivino in questa manciata di giorni che mancano al termine ultimo di presentazione.

L’associazione italiana che promuove lo sviluppo, la diffusione e l’approfondimento di tutte quelle tematiche inerenti il patrimonio culturale e tecnologico che gli aeromobili rappresentano. Un gruppo di piloti o semplici sostenitori simpatizzanti che si prefiggono di cercare, valorizzare e restaurare in condizioni di volo aeromobili storici

I contenuti e gli stili sono i più diversi, variegato il livello qualitativo, la lunghezza medio-breve e dunque si profila una valutazione assai problematica da parte della giuria.

Per inciso, sono giunti anche alcuni racconti che hanno come protagonista l’ing. Celestino Rosatelli, il personaggio storico di questa edizione.

A questo punto vi preghiamo di rompere gli indugi e inviarci il vostro racconto non appena avrete terminato l’ennesima rilettura, possibilmente non a ridosso della mezzanotte dell’ultimo giorno utile. Comprendiamo che difficilmente vi vorreste separare da un testo scritto fra mille dolori e sudori creativi o che pure amate come un figlio … tuttavia lasciate che il vostro racconto viva di vita propria e che cresca sano e forte lettura dopo lettura.

A scanso di essere ripetitivi, vi ricordiamo inoltre quali sono i requisiti fondamentali che la vostra composizione narrativa dovrà rispettare affinché possa essere accettata e dunque possa confrontarsi con le altri composizioni:

  • anzitutto si deve trattare di un racconto.

Apparirà una vera banalità ma occorre precisarlo, credeteci.

Il Premio – non a caso – si chiama: “RACCONTI tra le nuvole” e dunque di racconti si deve trattare. Non sono ammesse favole o fiabe, testi giornalistici o epistole.

Ad esempio, un racconto che inizi con la fatidica frase: “C’era una volta …” non può rispondere al requisito giacché, questo è il prologo universalmente riconosciuto di una fiaba/favola.

Altro esempio: soggetti inanimati o animali non possono dialogare tra loro o con umani in quanto questa è un’altra prerogativa delle fiabe/favole. Allo stesso modo spiritelli vari, alberi parlanti e nuvole canterine non appartengono all’universo dei racconti.

Sono tuttavia ammesse delle deroghe. Se ad esempio una favola o uno stralcio di favola fosse inserita all’interno di una composizione in quanto funzionale alla narrazione, alla definizione dei personaggi o in qualità di citazione, ebbene, in tal caso, quella composizione sarebbe assimilabile ad un racconto – seppure al limite di regolamento – e dunque sarebbe ammessa a partecipare.

E’ un editore con una valida collana a carattere aeronautico nella quale vicende moderne e piu`lontane nel tempo si alternano. Si è occcupata della stampa e della diffusione dell’antologia del Premio.

Ugualmente, se un aeroplano o un uccello esprimessero delle sensazioni, punti vista evidentemente assai originali o narrassero vicissitudini di cui sono stati testimoni o addirittura protagonisti … beh, anche questo tipo di testo sarebbe riconducibile ad un racconto, seppure al limite di regolamento e quindi ammissibile.

  • il racconto deve essere inedito.

Non può essere stato già presentato in altre edizioni del Premio né pubblicato on-line o in riviste, raccolte di racconti e giornali. In altri termini non deve esserne disponibile una versione stampata o digitale. Ne fa fede la l’autocertificazione dell’autore in coda alla scheda di partecipazione da accludere al racconto.

Non sono altresì accettabili riscritture o rielaborazioni anche parziali del testo se già pubblicato.

  • il racconto deve essere a tema aeronautico nell’accezione più ampia del termine.

Poiché l’astronautica (o cosmonautica, come preferite) è una branca dell’aeronautica, potranno essere presentati racconti che abbiano per soggetto anche lo spazio, sonde spaziali e viaggi nel cosmo profondo.

Quest’anno in particolare ricorre il cinquantenario del primo allunaggio umano e dunque racconti a tema spazio – immaginiamo – saranno numerosi. Essi potranno essere regolarmente inviati senza indugio alcuno in quanto rispettosi del regolamento.

Per l’intanto attendiamo fiduciosi i vostri racconti e se qualche dubbio dovesse tormentare la vostra creatività narrativa … beh, non esitate visitare:

         www.raccontitralenuvole.it                                                   www.vocidihangar.it

 

Ecco invece il bando :

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e la scheda di partecipazione:

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Scheda di partecipazione Racconti fra le nuvole 2019